Condannato per la seconda volta in pochi mesi uno stalker seriale di Latina: stavolta il reato è stato commesso ai danni della ex compagna
Seconda condanna a distanza di cinque mesi per il 48enne professionista di Latina Scalo, M.C. (le sue iniziali), difeso dall’avvocato Nicolò Giglio. L’uomo era accusato di stalking ai danni della ex compagna con la quale ha avuto un figlio. La coppia, dopo una prima relazione interrotta nel 2021 e durata due anni, aveva provato a riconciliarsi per il bene del bambino avuto insieme. Una seconda nuova relazione durata solo fino al luglio 2023 in quanto il 48enne, secondo l’accusa, finito il rapporto, avrebbe contattato ossessivamente l’ormai ex compagna sia al telefono che sui social.
I contatti avrebbero avuto una media di 50 al girono, oltreché a pedinare la donna e dicendole di aver installato un GPS sulla sua automobile per seguire ogni suo spostamento. Peraltro, l’autovettura, nei mesi, avrebbe subito 5 danneggiamenti.
E, inoltre, ad essere contestati all’uomo sono diverse ingiurie. In diverse circostanze il 48enne si sarebbe presentato al cospetto della ex insultandola: “Puttana”, “Pure oggi non vai a lavoro e vai a scopare in giro?”. Non era stato sufficiente neanche il provvedimento dell’ammonimento del Questore di Latina a far desistere dai comportamenti molesti il 48enne.
Ogg, 25 novembre, al termine della camera di consiglio, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, ha condannato l’uomo alla pena di 2 anni di reclusione, concedendogli però, su istanza dell’avvocato Giglio, la revoca del braccialetto elettronico e del divieto di avvicinamento alla ex e al figlio. Il pubblico ministero Giuseppe Miliano aveva chiesto una pena appena più alta: 2 anni e 4 mesi.
Braccialetto elettronico, invece, che rimane attivo per lo stalking commesso dall’uomo nei confronti della ex moglie e del figlio avuto con lei. A giugno scorso, infatti, il 48enne è stato condannato a 1 anno e 4 mesi, decisa dal giudice monocratico del Tribunale di Latina, Roberta Brenda, nel processo che lo vedeva accusato sempre di stalking ma, in questo caso, ai danni della ex moglie (47 anni), costituitasi parte civile e difesa dall’avvocato Pasquale Lattari.
Il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Roberta Brenda, aveva condannato il 48enne, difeso dall’avvocato Nicolò Giglio, nell’ambito del rito abbreviato condizionato all’audizione della persona offesa, vale a dire la ex moglie ascoltata lo scorso maggio in aula. La donna aveva confermato le condotte dell’uomo reiterate nel tempo. Il classe 1977 era stato arrestato dalla Polizia di Stato lo scorso 26 febbraio in flagranza di reato differita per atti persecutori.
Diverse le condotte contestate dal sostuto procuratore Giuseppe Bontempo, che aveva firmato le indagini. Il 48enne non solo avrebbe molestato la ex moglie con continue telefonate e messaggi, ma avrebbe chiesto più volte denaro adducendo esigenze economiche personali e del bambino così da ottenere continuamente i soldi.
In un caso, il 48enne aveva minacciato la moglie: “Tira fuori i soldi, altrimenti stasera vado a finire sui giornali, così lo leggono tutti la fine che ti faccio fare”. Senza contare, di avere minacciato la donna di metterle della droga in macchina così da farla arrestare e da sottrarle il figlio. E ancora, altre minacce tipo, “Ti strangolo con le mani mia”, e pugni alla macchina in una circostanza in cui aveva dato in escandescenze.
