SCUOLA TASSO, INTERVIENE L’ONA: “RITARDI INACCETTABILI, BAMBINI ESPOSTI A RISCHIO MORTALE”

Il Sindaco chiude temporaneamente l’Istituto Tasso, l’ONA chiede bonifica definitiva: “Ritardi inaccettabili, bambini esposti a un rischio mortale”

L’amianto torna a far paura nelle scuole. A Latina il Sindaco Matilde Eleonora Celentano ha firmato l’ordinanza di chiusura dell’Istituto Comprensivo Torquato Tasso fino al 30 settembre, per consentire interventi di messa in sicurezza e nuove indagini ambientali dopo il ritrovamento di tracce di amianto nei pavimenti originari dell’edificio.

Una misura temporanea che però non convince l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA). “Nell’ordinanza si parla di ‘minime tracce di amianto, pari al 2,5% – sottolinea l’avv. Ezio Bonanni, presidente ONA – ma non esistono quantità innocue: la legge 257/92 ne ha vietato l’uso da oltre 30 anni e già nel 1986 una circolare ministeriale ne imponeva la rimozione dalle scuole. Parlare oggi di ‘prime misure di messa in sicurezza’ significa ammettere decenni di ritardi. Intanto docenti e bambini sono stati esposti a un rischio mortale”.

L’ONA ha chiesto al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara un intervento immediato per imporre la bonifica definitiva dell’istituto, l’avvio della sorveglianza sanitaria su personale e studenti e il risarcimento dei danni per chi ha già subito conseguenze alla salute. “Abbiamo ricevuto segnalazioni di tumori tra il personale ancora in giovane età, senza altre cause se non l’esposizione ad amianto nella scuola Tasso – denuncia Bonanni – Il mesotelioma è solo la punta dell’iceberg”.

Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Nazionale Amianto, la situazione nel Lazio rimane critica5.371 scuole censite in totale; circa 430 istituti (8%) presentano rischio o presenza accertata di amianto; nel solo Comune di Roma risultano 111 edifici scolastici contaminati. Per quanto riguarda la Capitale e l’area metropolitana, nel settembre 2022 è stato annunciato un piano di rimozione finanziato con fondi FSC 2014–2020, che prevede 111 interventi su scuole superiori del territorio della Città Metropolitana (di cui 77 nel Comune di Roma).

Questo numero si riferisce però a istituti di competenza metropolitana, soprattutto scuole superiori, e non copre l’intero patrimonio scolastico comunale. L’ONA aveva già censito circa 150 istituti con presenza di amianto a Roma (2020), segnalando che alcuni casi erano sfuggiti al monitoraggio ufficiale. Tra questi l’Istituto Comprensivo “Carlo Evangelisti” (Quartiere Aurelio), bonificato solo nell’autunno 2022 dopo la documentazione presentata dall’ONA e l’intervento diretto del presidente Avv. Ezio Bonanni.

Nel report 2022/2023, l’ONA stimava la presenza di amianto in almeno 77 scuole nel territorio comunale di Roma Capitale e fino a 138 istituti nell’area della Città Metropolitana. Nel 2024, anche a seguito dell’avvio di 24 cantieri di bonifica, il numero complessivo è stato ridotto a 116 scuole.

Il caso del Lazio è la spia di un problema nazionale: secondo le stime dell’ONA, in Italia sono ancora oltre 2.500 le scuole con presenza di amianto, con un’esposizione stimata per 352.000 studenti e 50.000 lavoratori scolastici. L’VIII rapporto ReNaM ha già censito 158 casi di mesotelioma tra docenti e personale fino al 2021, cui si aggiungono oltre 100 nuovi casi dal 2015 al 2025.

Un rischio silenzioso che si somma alle 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto ancora presenti in edifici, ospedali, biblioteche e tubature in tutta Italia. Le vittime sono circa 7.000 ogni anno. “Non possiamo tollerare che i luoghi destinati alla formazione dei nostri figli diventino trappole di morte – conclude Bonanni – La bonifica totale delle scuole deve diventare una priorità nazionale”.

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