La coordinatrice Patrizia Giovannini rivendica un sistema di reclutamento diverso da quello previsto dal DL 36 in via di attuazione
“Nessun nuovo concorso per l’assunzione nelle scuole ha motivo di esistere se prima non si esauriscono quelli già in essere, banditi tre anni fa e non ancora conclusi”. La coordinatrice provinciale della Gilda di Latina, Patrizia Giovannini, boccia il piano proposto dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per la stabilizzazione di 70mila insegnanti entro dicembre del 2024.
“Con questo piano il Ministero, sia pur dopo le misure transitorie previste nell’ultimo decreto approvato in Consiglio dei Ministri il 6 aprile scorso, vorrebbe indire ulteriori concorsi, ma non si può pensare di risolvere il problema del precariato se non si rivedono le modalità e l’organizzazione dei concorsi stessi» spiega Giovannini. Quelli del 2020, con procedure ancora in corso a tre anni dai bandi, hanno mostrato tutti i limiti di un sistema di reclutamento che non funziona: «Pensiamo solo alle commissioni esaminatrici – ricorda la segretaria della Gilda – con i componenti che si sono costantemente dimessi perché non retribuiti né esonerati dal regolare servizio. Per non parlare dei problemi generati dall’eccessiva burocrazia, dal mancato supporto amministrativo, dalla difficoltà di reperimento dei commissari e da una tempistica troppo dilatata a fronte delle necessità”.
Il ministro Valditara ha annunciato l’avvio imminente, già per quest’estate, di una nuova selezione per la copertura delle cattedre di sostegno. «Un fronte, quello del sostegno, su cui c’è un gran bisogno di nuovi posti, soprattutto nella provincia di Latina. Peccato che i concorsi veloci – sottolinea la sindacalista – siano impossibili da realizzare senza intervenire sulle modalità di svolgimento. Insegna l’ultimo concorso straordinario bis, organizzato in modo affrettato, con molti dei vincitori assunti in corso d’anno e non il primo settembre come assicurato. Ne hanno fatto le spese i docenti, ma anche gli alunni: molti insegnanti di Latina già occupati su cattedre a tempo determinato sono stati spostati coattamente in altre province, per assumere sempre incarichi a tempo determinato con conferma in ruolo all’anno successivo, a danno della continuità didattica sia degli studenti dei nostri istituti, sia di quelli delle province di arrivo».
La nostra provincia, alla stregua di molte altre del Centro Sud, ha ancora in piedi le graduatorie ad esaurimento costituite un ventennio fa e le ultime GPS contano migliaia di aspiranti in tutti i gradi di scuola. «Invece di pensare a nuove affrettate selezioni – afferma Patrizia Giovannini – sarebbe opportuno assumere attingendo da queste graduatorie e da quelle dei cinque concorsi banditi dal 2020 ad oggi. Questo discorso è ancora più valido nel sostegno, dove abbiamo centinaia di abilitati per TFA che hanno tutte le carte in regola per essere direttamente stabilizzati. Per risolvere definitivamente il problema sostegno e le differenze tra offerta e domanda sul territorio nazionale, basterebbe tradurre in posti vacanti disponibili per il ruolo tutti quelli in deroga e nel contempo rendere accessibili i TFA abilitanti a tutti i docenti».
“C’è quindi bisogno di assumere svuotando le graduatorie già esistenti – ribadisce la coordinatrice della Gilda – e di ragionare una buona volta su una seria riforma del reclutamento. Farlo di concerto con l’università, per attivare percorsi di laurea che abilitino direttamente all’insegnamento per tutti i gradi di scuola. Occorre una riforma strutturale che stravolga quelle finora pensate e sia in grado di snellire le procedure assunzionali, anche attraverso la previsione di un’unica graduatoria per l’accesso al ruolo. Su questo fronte la Gilda ha già presentato una proposta a percorso semplificato, studiata proprio sul territorio con il supporto del gruppo di lavoro precariato di Latina”.