SCUOLA AL GIONCHETTO CHIUSA A GENNAIO. RANIERI: “OPERAZIONE COMPLESSA”

Scuola Primaria Gionchetto
Scuola Primaria Gionchetto

Latina, scuola al Gionchetto: proseguono gli interventi di messa in sicurezza. L’Assessore Ranieri: “Operazione lunga e complessa”

“È una indagine lunga e complessa – si legge in una nota diffusa dall’Assessore al Decoro e Lavori Pubblici del Comune di Latina Emilio Ranieri – quella che il Servizio Decoro del Comune sta svolgendo per poter rimettere in sicurezza la scuola primaria di via Gran Sasso d’Italia. L’istituto è stato chiuso con ordinanza l’11 gennaio scorso per la presenza di tracce di carburante fuoriuscenti da una cisterna interrata dismessa dal 1989, quando fu sostituita la caldaia a gasolio con una caldaia a metano“.

Non posso non far notare che ci troviamo di fronte all’ennesima storia in cui i cittadini di Latina scontano oggi errori di grave superficialità amministrativa risalenti al passato. La mancata messa in sicurezza o rimozione di quel serbatoio e le probabili fessurazioni dello stesso hanno fatto sì che parte del gasolio residuo, unito alle precipitazioni piovane abbiano prodotto nel tempo esalazioni di idrocarburi e un parziale inquinamento del terreno attorno alla scuola“.

Il Servizio Decoro ha attivato tutte le opere e gli accertamenti necessari alla messa in sicurezza del sito ma tali interventi, ancorché attivati tempestivamente, richiedono tempi lunghi per presentare alle autorità competenti un piano delle operazioni che dovrà essere aggiornato man mano che si procederà alla rimozione del terreno e ai futuri prelievi per verificare gli eventuali livelli di contaminazioni ancora presenti. Le operazioni sono continuamente concordate con le autorità preposte, ARPA Lazio, Provincia di Latina, Regione Lazio, e comunicate al Gruppo Carabinieri Forestali, che hanno presenziato sin dall’inizio ai lavori.

Il nostro obiettivo – conclude Ranieri è restituire il prima possibile e in piena sicurezza il plesso scolastico e l’area circostante ai bambini della scuola che non meritavano di subire questa assurda situazione“.

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