Scontro tra Avvocatura e amministrazione dopo la lettera inviata dai legali del Comune di Latina al Sindaco Matilde Celentano
“Trovo irrituale leggere sui giornali i contenuti di una nota interna indirizzata a me e ricevuta soltanto da poche ore da parte dell’Avvocatura comunale, e proprio quando il caso sollevato intorno alla compatibilità della figura del Segretario generale del Comune alla guida dell’Avvocatura è in fase di interlocuzione con l’Ordine degli Avvocati.
La problematica della dirigenza dell’ufficio è in fase di interlocuzione con l’Ordine degli Avvocati, per quanto riguarda il nuovo regolamento in via di definizione tende ad adeguare la struttura alle nuove esigenze dell’amministrazione e della società. L’Avvocatura dovrà essere un ufficio al servizio degli Uffici al fine di indirizzare al meglio la loro azione amministrativa. Alla stregua della cosiddetta Avvocatura 4.0 deve essere un corpo agile e snello e non autoreferenziale come avvenuto fin oggi in cui i suoi componenti devono agire in piena autonomia alle dirette dipendenze come sta avvenendo nei più evoluti enti del Paese”.
È il commento del sindaco di Latina Matilde Celentano, che non ha comunque voluto ignorare l’appello delle toghe comunali.
“Forzare sul tasto della mai messa in discussione autonomia e indipendenza degli avvocati togati reclamando la nomina di un coordinatore, ancorché interno, mi sembra una contraddizione che si può agevolmente superare con l’affidamento delle funzioni di carattere amministrativo-burocratico ad un Dirigente non togato. Quanto al Regolamento approvato nel 2019 dall’amministrazione Coletta e da subito contratto dall’Avvocatura, è noto che il nuovo Regolamento è in fase di definizione e sarà mia cura imprimere un’accelerazione all’iter di approvazione”.
Il sindaco si sofferma anche sulla questione della distanza tra gli uffici e l’archivio dell’avvocatura, circostanza che a detta dei legali dell’Ente non consente il raggiungimento degli abituali standard produttivi.
“Se davvero il rendimento del personale dell’Avvocatura è penalizzato dal fatto che i locali dell’archivio non siano a portata di mano, non resta che immaginare una riunificazione dei due presidi, cosa che stiamo serenamente valutando di fare per venire incontro alle istanze dei legali dell’ente. Al netto di tutto, mi preme ribadire che c’è tutta l’attenzione da parte mia e dell’intera Amministrazione a fare in modo che il delicato e insostituibile lavoro dell’Avvocatura comunale possa svolgersi nelle migliori condizioni e nel totale ossequio dei principi di autonomia e indipendenza, cosa che peraltro ci adoperiamo di garantire anche a tutti gli altri uffici che operano al servizio dell’amministrazione e dei cittadini”.