SCONTRO SULLE INCOMPATIBILITÀ A MONTE SAN BIAGIO, BOTTA E RISPOSTA TRA SINDACO E RASO

Primo consiglio comunale a Monte San Biagio, non mancano i motivi di scontro politico tra l’amministrazione e l’opposizione

L’altra sera si è tenuto il primo Consiglio Comunale che ha dato ufficialmente inizio alla consiliatura 2024-2029 del Comune di Monte San Biagio. “Come Sindaco – spiega il primo cittadino Federico Carnevale – oltreché ad aver presentato le linee programmatiche, ho invitato tutto il Consiglio, maggioranza e minoranza, ad adottare un atteggiamento propositivo per il benessere del nostro Comune e dei nostri cittadini.

Tuttavia, devo esprimere il mio rammarico per alcuni episodi che ritengo non costruttivi:

1. Il gruppo di opposizione ha sollevato una questione di ipotesi di incompatibilità riguardante un consigliere comunale che aveva una pendenza amministrativa con il Comune per una somma di 1.168 euro. Il consigliere aveva questa situazione in sospeso che molto probabilmente aveva dimenticato, essendo trascorsi parecchi anni dalla sua emissione. Ritengo che questa questione poteva essere gestita privatamente, invitando il consigliere a regolarizzare la sua posizione, senza necessità di una pubblica esposizione durante una seduta trasmessa in streaming.

2. È stata messa in discussione la compatibilità con un eventuale conflitto di interessi dell’Assessore Luana Colabello con la delega all’Urbanistica ed Edilizia Privata. Vorrei ricordare che l’Assessore Colabello ricopre questo ruolo da un anno, avendo già svolto questa funzione nell’ultimo anno della precedente consiliatura, lavorando sempre con la massima integrità. Come libera professionista, non ha mai presentato pratiche a suo nome al Comune di Monte San Biagio e continuerà a mantenere questa condotta nei prossimi 5 anni.

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Vorrei inoltre porre l’accento sull’importanza della coerenza. Risulta quantomeno singolare – continua Carnevale – che chi oggi solleva queste questioni, nel quinquennio precedente, in qualità di consigliere comunale di Monte San Biagio, abbia esercitato la professione di avvocato difendendo clienti in cause contro lo stesso Comune. Mi preme sottolineare: un consigliere comunale in carica, nella sua veste di avvocato, ha rappresentato interessi privati in opposizione a quelli dell’ente di cui faceva parte. Pur essendo questa pratica legalmente ammissibile, ritengo sia opportuno riflettere sulle implicazioni etiche di tale condotta per chi ricopre un ruolo istituzionale. Invito tutti a riflettere su queste considerazioni. Quando ci sono questioni evidenti è giusto farle notare, ma credo che esporre certe situazioni sulla stampa fin dal primo Consiglio non sia costruttivo per la nostra comunità. Siamo ancora in tempo per partire con il piede giusto. Lavoriamo insieme per il bene di Monte San Biagio”.

Non si è fatta attendere la replica del consigliere comunale di opposizione del gruppo “Liberi Uniti”, l’avvocato Guglielmo Raso.

“In relazione al conflitto di interessi nei confronti dell’Assessore Colabello, non abbiamo motivo di dubitare del fatto che la stessa, come dichiarato dal Sindaco nel suo post, “come libera professionista, non ha mai presentato pratiche a suo nome al Comune di Monte San Biagio”; come non abbiamo motivo di dubitare che “continuerà a mantenere questa condotta nei prossimi 5 anni”. A prescindere da ciò, ribadiamo che era nostro preciso dovere evidenziare che l’ assessore all’urbanistica ed ai lavori pubblici è tutt’ora iscritta al Collegio dei Geometri di Latina ed è titolare di uno studio tecnico in Monte San Biagio: da qui, la segnalazione della potenziale situazione di conflitto di interessi, prevista dall’art. 78 n. 3 del TUEL, che espressamente dispone che “i componenti la giunta comunale competenti in materia di 1 urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”.

È poi lo stesso Sindaco a riconoscere che la questione di incompatibilità da noi formulata nei confronti del consigliere Basile oltre che fondata, è stata utile a ricordare a quest’ultimo di definire quella “situazione in sospeso che molto probabilmente aveva dimenticato”… siamo quindi certi che alla prossima seduta consiliare il Sindaco comunicherà che il suo consigliere di maggioranza ha estinto il debito con l’Ente, rimuovendo così la causa di incompatibilità.

Ma non è sulla fondatezza della questione che si appuntano le critiche del Sindaco, quanto, piuttosto, sulle modalità in cui la stessa è stata sollevata dai consiglieri di opposizione. Secondo Carnevale, “la questione poteva essere gestita privatamente, invitando il consigliere a regolarizzare la sua posizione, senza necessità di una pubblica esposizione durante una seduta trasmessa in streaming.”. A tal riguardo, non possiamo che esprimere il nostro dissenso: siamo fermamente dell’avviso che ogni posizione politica vada sempre motivata e portata a conoscenza di tutti i cittadini, nei termini di legge e nelle sedi ufficiali. Non metteremo mai “la polvere sotto il tappeto”; e mai “laveremo i panni sporchi in famiglia”, ma, al contrario, svolgeremo le nostre opposizioni sempre in forma pubblica e nelle sedi istituzionali, dandovi l’opportuna divulgazione, nel rispetto del principio di trasparenza del diritto di informazione.

Il Sindaco ha poi ritenuto di “porre l’accento sull’importanza della coerenza”, giudicando “ quantomeno singolare che chi oggi solleva queste questioni, nel quinquennio precedente, in qualità di consigliere comunale di Monte San Biagio, abbia esercitato la professione di avvocato difendendo clienti in cause contro lo stesso Comune. Mi preme sottolineare: un consigliere comunale in carica, nella sua veste di avvocato, ha rappresentato interessi privati in opposizione a quelli dell’ente di cui faceva parte. Pur essendo questa pratica legalmente ammissibile, ritengo sia opportuno riflettere sulle implicazioni etiche di tale condotta per chi ricopre un ruolo istituzionale.”.

Premesso che le questioni di cui trattasi sono state sollevate e sottoscritte da tutti i consiglieri del gruppo “Liberi e Uniti”, il fatto di essere chiamato in causa, mi costringe ad una personale replica.

Per quanto superfluo, in quanto riconosciuto dallo stesso Sindaco, che la definisce “pratica legalmente ammissibile”, evidenzio che non esiste alcuna norma che vieti ad un avvocato, che sia anche consigliere comunale, di assistere un cittadino nei confronti dell’Ente Comunale ove riveste tale carica. Pertanto, così come in veste di consigliere tutelerò sempre i diritti di tutti i nostri cittadini – e giammai i miei interessi personali – a maggior ragione, farò lo stesso da avvocato, assistendo chi mi affiderà la sua difesa: perché il diritto alla difesa è inviolabile, anche nei confronti della Pubblica Amministrazione.

A proposito di “coerenza”, è poi il caso di ricordare al Sindaco di essere, appunto, coerente con i suoi provvedimenti: che porti quindi a compimento l’ordinanza a sua firma, con la quale nel 2015 ordinava a quello che oggi è un suo consigliere di maggioranza, di mettere in sicurezza “ad horas” – e cioè, immediatamente! – l’immobile di sua proprietà e di eliminare il “pericolo per la pubblica incolumità”! E dica ai cittadini quanto altro tempo dovranno attendere per la rimozione di quei ponteggi che sostengono l’immobile da ormai nove anni!”.

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