SCONTRI IN LATINA-FIDELIS ANDRIA: UN ULTRÀ PUGLIESE RICORRE CONTRO IL DASPO DA 7 ANNI

Daspo per sette anni imposto dal Questore di Latina, un tifoso pugliese ricorre in Cassazione contro il provvedimento

La vicenda nasce con ordinanza emessa lo scorso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina che convalidato il provvedimento imposto dall’allora Questore di Latina, Raffaele Gargiulo, a luglio del 2023, nei confronti di un tifoso 40enne pugliese della Fidelis Andria, destinatario di Daspo insieme ad altri tifosi della stessa squadra e del Latina calcio (in tutto furono dieci). La partita tra Latina e squadra pugliese si disputò il 23 aprile 2023.

Il cosiddetto Daspo inibisce all’ultrà per sette anni la partecipazione a tutte le competizioni sportive, prescrivendo all’uomo di comparire personalmente presso la Questura di Andria-Barletta-Trani in occasione di ogni incontro di calcio che la squadra calcistica “Fidelis Andria” disputerà in casa o in trasferta.

I dieci provvedimenti si aggiungevano a quello già notificato in precedenza ad un componente dello staff del Latina Calcio che, al termine della partita, aveva dato luogo ad un tentativo di colluttazione con un dirigente della Fidelis Andria

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Era stato proprio quell’episodio, acuito dalla sconfitta della squadra ospite e dai conseguenti sfottò della tifoseria locale, a innescare una violenta reazione dei supporter pugliesi che, in massa, avevano tentato di danneggiare le due cancellate poste ai piedi della curva sud con l’intento di accedere al campo di gioco.

Le condotte dei tifosi della squadra ospite e dei supporter della squadra locale, che grazie all’attività delle forze dell’ordine impiegate nel servizio di ordine pubblico non avevano avuto conseguenze negative per la sicurezza dei presenti, hanno successivamente dato luogo ad una intensa attività d’indagine operata dalla Digos di Latina per l’identificazione dei responsabili, resa possibile dalle immagini registrate dagli operatori della Polizia Scientifica durante il servizio e dall’attività svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Latina.

Contro il provvedimento del Gip di Latina, il 40enne ultrà pugliese è ricorso in Cassazione, trovando parziale accoglimento al ricorso. La Cassazione, infatti, ha annullato l’ordinanza del Gip pontino limitatamente alla durata dell’obbligo di presentazione alla Questura pugliese, disponendo il rinvio per nuovo esame sul punto al Tribunale di Latina.

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