SCOMMESSE SU SITI ILLEGALI, TRA GLI INDAGATI ANCHE MATTIA PERIN

Mattia Perin
Mattia Perin

C’è anche il nome del portiere di calcio di Latina, Mattia Perin, nell’indagine di scommesse clandestine su piattaforme abusive che coinvolge diversi calciatori di Serie A.

Secondo la Guardia di Finanza, come riporta il Corriere della Sera edizione Milano, un giro da un milione e mezzo di euro sul quale indaga la procura di Milano che ha messo sotto inchiesta, tra gli altri, Sandro Tonali e Niccolò Fagioli, già squalificati dalla giustizia sportiva per scommesse e da mesi tornati a giocare, Il primo nel Newcastle, il secondo alla Fiorentina. 

Le scommesse riguardano un periodo che va dal 2021 al 2023 e coinvolgerebbero il calciatore del Milan Alessandro Florenzi, l’allora attaccante della Roma Nicolò Zaniolo (oggi Fiorentina), il portiere juventino, originario di Latina, Mattia Perin e il centrocampista Weston McKennie.

Coinvolti anche gli argentini campioni del mondo Leandro Paredes e Angel Di Maria, il difensore della nazionale e dell’Atalanta Raoul Bellanova, il centrocampista della nazionale e del Torino Samuele Ricci, l’attaccante del Padova Cristian Buonaiuto, l’attaccante di Lazio e Empoli Matteo Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante, e un’altra decina di non sportivi.

La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di cinque indagati e una società per oltre un milione e mezzo di euro nell’ambito di un’inchiesta per esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti. L’indagine milanese nasce da uno stralcio dell’inchiesta della procura di Torino sul calcio scommesse, i nomi sarebbero infatti emersi dalle chat di Fagioli e Tonali.

Agli indagati sono stati anche notificati i decreti di fissazione di interrogatorio preventivo emessi dal gip Lidia Castellucci, come previsto dalla riforma Nordio, a seguito della richiesta di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari da parte dei pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo. L’indagine condotta dalla aliquota della Guardia di Finanza della sezione di pg della Procura di Milano ha permesso di individuare il gruppo che agiva nell’area milanese.

I finanziari hanno scoperto che gran parte dei pagamenti versati per saldare debiti di gioco venivano fatti in una gioielleria di Milano. Questo sistema, che ostacolava la provenienza illecita del denaro, ha reso difficile l’identificazione del reale beneficiario e prevedeva finte vendite da parte della gioielleria di orologi e gioielli di lusso che, in realtà, non venivano materialmente consegnati, ma «costituivano unicamente la causale per il bonifico emesso dagli scommettitori a saldo del debito contratto per le scommesse effettuate sulle piattaforme illegali» come si legge in una nota del procuratore Marcello Viola.

È emerso un sistema consolidato e strutturato per il pagamento dei debiti di gioco da parte degli scommettitori a favore degli organizzatori. Il meccanismo prevedeva l’utilizzo di numerosi soggetti prestanome che, mettendo a disposizione le proprie carte PostePay, account Revolut e conti correnti, ricevevano le transazioni finanziarie – quantificate in almeno 300 mila euro – destinate a “saldare o ridurre le posizioni debitorie derivanti dalle scommesse illegali. Finalità per cui i prestanome si occupavano anche della riscossione di denaro contante, per un importo stimato di almeno 400 mila euro. In aggiunta, alcuni scommettitori, in cambio di bonus, ovvero di una riduzione del proprio debito di gioco, diffondevano e pubblicizzavano le piattaforme illegali.

Fagioli e Tonali “oltre ad aver effettuato numerose scommesse mediante le piattaforme risultano aver ricoperto il ruolo, a loro volta, di collettori di scommettitori, in quanto si sono occupati di diffondere e pubblicizzare tali piattaforme illegali, fare da tramite per l’apertura o il caricamento dei conti di gioco ed effettuare consegne di denaro per conto di altri scommettitori, anche in contanti», si legge nella richiesta di sequestro preventivo. «A fronte di tale attività agevolatrice», il calciatore del Newcastle e il collega della Fiorentina, «risultano essere stati remunerati attraverso il riconoscimento di bonus sui propri conti di gioco o con una decurtazione del loro debito contratto con le scommesse“.

Negli atti dell’inchiesta figurano anche i nomi di tanti altri sportivi e calciatori, non indagati, che avrebbero, in sostanza, coperto le perdite di quelli che scommettevano, tra loro il difensore della Juve Federico Gatti che aiutò l’ex compagno di squadra Fagioli.

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