Su proposta del Questore di Latina, Fausto Vinci, il Tribunale di Roma applica la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di Eduardo Parente, classe 83, soggetto con numerosi precedenti originario del Cile
La Polizia di Stato, nell’ambito della costante attività di monitoraggio dei soggetti pericolosi, ha proposto l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di Eduardo Parente detto “Il Cileno”, classe ’83, attualmente detenuto per scontare un periodo di detenzione a seguito di una condanna definitiva.
L’uomo, residente nel Comune di Santi Cosma e Damiano, ha a suo carico diversi precedenti penali e di polizia per reati concernenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, lesioni personali e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale ed è attualmente detenuto, in quanto di recente raggiunto da un ordine di esecuzione per espiazione della pena della reclusione in carcere di 6 anni e 1 mese inflitta per rapina aggravata, reato commesso nel 2022.
Parente – spiega una nota della Questura – si è particolarmente evidenziato negli anni per le sue condotte criminali, dimostrando una spiccata pericolosità sociale rappresentata da tutte le vicende giudiziarie che lo hanno visto protagonista e confermata dall’ultima condanna definitiva che gli ha aperto le porte del carcere.
La valutazione della sua pericolosità, alla luce anche dei recenti riscontri investigativi che hanno evidenziato condotte connotate da un elevato livello di aggressività e violenza, tali da rappresentare un pericolo per la sicurezza e la tranquillità pubblica, ha portato il Questore di Latina, Fausto Vinci, nell’ambito dell’attività di monitoraggio e prevenzione dei reati svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura, alla proposta delle misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Il Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, condividendo la proposta formulata dal Questure, ha applicato al proposto la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo soggiorno e divieto di avvicinamento alle persone offese per la durata di due anni, misura che sarà scontata al termine dell’espiazione delle condanne a suo carico.
Lo scorso dicembre, peraltro, la Cassazione ha annullato, rinviato ad altra sezione di Corte d’Appello, così da rideterminare le pene per cui non sia già maturata la prescrizione. Tra coloro che si sono visti annullare la condanna c’è anche Eduardo Parente. L’inchiesta denominata Anni 2000 (in cui è stato coinvolto anche Francisco Parente, suo fratello, protagonista insieme ad altri pregiudicati della famigerata rissa all’hotel Bajamar di Formia), tra le altre cose, contestava ai sodalizi Antinozzi e Mendico, tra Santi Cosma e Damiano e Castelforte, l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Un aggravante caduta nel giudizio dei tribunali, così come sarà da valutare l’associazione per delinquere semplice. Per Parente, invece, è arrivata un’assoluzione per prescrizione senza rinvio.
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