Riparazione di auto private e furto di gasolio nel deposito Cotral di Latina: sospesi otto dipendenti, rischio licenziamento
A svelare l’imbroglio che sarebbe avvenuto nel deposito Cotral di Latina in Via Ofanto è l’edizione romana de “La Repubblica”. Tale deposito che serve il quadrante sud della Capitale e mezzo litorale pontino sarebbe diventato un’officina privata e per questo otto dipendenti tra meccanici e capotecnici, incluso il capo-impianto, sono stati sospesi e rischiano grosso. Il prossimo passo potrebbe essere il licenziamento.
Le prove raccolte da Cotral – spiega il quotidiano romano – nel deposito di Latina non sembrano lasciare dubbi. Si lascia di una inchiesta interna, affidata a un gruppo di investigatori privati ingaggiati dall’azienda regionale dei trasporti e cominciata dopo le prime anomalie che si sono rivelate in primavera. I tempi A destare sospetti i tempi lunghi per riparare gli autobus, alcuni movimenti innaturali, i capolinea delle metro A e B lasciati ad attendere il loro turno nel piazzale davanti alla rimessa. Successivamente, le prime denunce anonime sulla ridotta capacità dell’officina di Via Ofanto.
Da aprile fino a giugno, nelle rimesse della Cotral e in particolare nel deposito di Latina sono state piazzate telecamere nascoste, tanto che le immagini hanno permesso di scoprire che all’interno dell’officina pontina gran parte degli operai e dei loro responsabili diretti (8 su 12) effettuavano manutenzioni di autovetture o furgoni privati durante l’orario di lavoro, utilizzando la strumentazione e i pezzi di ricambio dei bus. La Repubblica è venuta in possesso di un video in cui si vede un autobus della Cotral allontanato dall’officina per fare spazio a un’automobile privata.
Praticamente un terzo delle giornate messe sotto la lente dagli investigatori privati erano impiegate per riparare auto private. Ecco perché 8 dipendenti sono stati sospesi: erano diventati meccanici al servizio di auto private, piuttosto che dipendenti Cotral adibiti alla riparazione dei mezzi regionali:
Inoltre, le verifiche della Cotral hanno consentito di far emergere che le auto in officina non appartenevano soltanto ai dipendenti sospesi, ma anche a clienti privati che ottenevano il servizio a buon prezzo. Una vera e propria officina, ma con i pezzi pagati da Cotral.
L’inchiesta ha documentato anche diversi furti di gasolio e di urea, l’additivo che serve per ridurre le emissioni.