Sermoneta ospita la riunione “itinerante” del comitato dei sindaci del distretto socio-sanitario Lt2: “Condividiamo le problematiche calandole sui territori”
Il Comune di Sermoneta ha ospitato la riunione periodica del Comitato dei Sindaci del distretto socio-sanitario Latina 2, che comprende i Comuni di Latina, Sermoneta, Sabaudia, Pontinia e Norma, insieme alla Asl di Latina, per lavorare sulle iniziative da intraprendere nel campo dei servizi sociali, nell’interesse delle fasce deboli delle nostre comunità: famiglie, disabili, anziani, bambini.
Sono stati presenti il sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Latina, Michele Nasso, il sindaco di Pontinia Eligio Tombolillo, il vice sindaco di Norma Luigi Bisirri, l’assessore ai servizi sociali di Sabaudia Pia Schintu, i tecnici dell’ufficio di Piano e il direttore del distretto sanitario Asl Latina 2 Giuseppina Carreca.
Tra gli argomenti discussi, l’approvazione dello schema di convenzione con il distretto Latina 3 per gli investimenti dei fondi Pnrr, la programmazione territoriale degli interventi con il Fondo inclusione persone con disabilità, il regolamento sulla residenza fittizia per persone fragili senza dimora e altri investimenti sui servizi sociali nei vari Comuni e altre azioni rivolte al sociale.
“Ringrazio l’assessore Michele Nasso per aver reso itineranti questi incontri, per poter condividere problematiche e soluzioni calandole sui territori», ha detto il sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli dando il benvenuto ai presenti. «Il distretto per gestione dei servizi sociali ci consente di affrontare ogni situazione come una vera squadra, nell’interesse delle persone fragili che hanno bisogno di risposte rapide”.
“Si è creato un clima operativo e costruttivo nel Distretto, non erano mai state fatte commissioni itineranti – spiega l’assessore ai servizi sociali di Latina Michele Nasso – ho voluto cambiare perché bisogna calarsi nelle problematiche delle singole realtà: fare le riunioni itineranti serve proprio a questo, altrimenti parlare di distretto resterebbe un discorso a metà”.