SANGUE INFETTO: 78ENNE DI CISTERNA MUORE PRIMA DEI 700MILA EURO DI RISARCIMENTO

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Ancora sangue infetto: paziente di Cisterna di Latina morto prima del risarcimento da 700mila euro

Morto a causa di trasfusioni infette del 1987. Un uomo di Cisterna ha scoperto, dopo 28 anni, di essere stato contagiato e nel 2015 gli viene diagnosticata una cirrosi epatica post trasfusionale. Nel 2016 il paziente si aggrava e la cirrosi diventa un tumore al fegato che provoca il decesso nel 2017, prima di ricevere il risarcimento di 700mila euro.

L’uomo, 78enne, molti anni prima era stato sottoposto a diverse trasfusioni al San Camillo di Roma. Alcune di queste sono risultate non tracciabili perché mancanti delle indicazioni di origine dei donatori. “Anche per questa mancanza di controlli e della possibilità stessa di controllare se i donatori erano a loro volta positivi al virus dell’epatite C – spiega l’avvocato Renato Mattarelli, legale del paziente e della famiglia – il Tribunale di Roma ha condannato nel 2019 il Ministero della Salute a risarcire all’uomo di Cisterna con oltre 700mila euro. Purtroppo l’uomo era ormai deceduto“.

Il risarcimento andrà agli eredi che a giorni riceveranno un ulteriore assegno una tantum di circa 78mila euro richiesti ed ottenuti (come familiari di deceduto per sangue infetto) dopo una domanda amministrativa il cui accoglimento è stato notificato il 1 febbraio 2021.

Per la Commissione Medico Legale di Roma la morte dell’uomo di Cisterna  è stata provocata dalle trasfusioni infette del 1987. L’avvocato Mattarelli ha richiesto per gli eredi dell’uomo un ulteriore risarcimento del danno “da uccisione del prossimo congiunto” di circa un milione di euro, per un totale di oltre 2 milioni di euro. “Queste cifre – dice il legale – indicano la dimensione del problema e della gravità delle conseguenze delle trasfusioni di sangue infetto che impone allo Stato risarcimenti enormi se si sommano le migliaia di cause che sono state intentate contro il Ministero della Salute. Si tratta di miliardi che di fatto vengono pagati dai cittadini“.

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