Il Tarabusino, o Airone Stellato, salvato da Legambiente Terracina, Guardia Costiera e Parco Riviera di Ulisse, è stato liberato due giorni fa nel laghetto di Penitro a Formia
Il 9 maggio scorso i volontari del Circolo di Legambiente Terracina “Pisco Montano” in prossimita’ dello stabilimento “Sirenella” a Terracina notavano la presenza sull’arenile di un esemplare protetto di Tarabusino, della famiglia degli Ardeidi, la stessa degli Aironi, che vive e si riproduce nei canneti, ed è specie protetta ai sensi della Direttiva europea “Uccelli” e specie a rischio, riportato sulla lista rossa delle specie a rischio (IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2019.2, IUCN, 2019), il più completo inventario del rischio di estinzione delle specie a livello globale, purtroppo quasi annegato e arrivato stremato dalla lunga migrazione dalle zone africane.
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Secondo un protocollo ormai consolidato i volontari di Legambiente hanno subito chiamato la Sala Operativa della Guardia Costiera che, agli ordini del Comandante TV Emilia Denaro, è prontamente intervenuta con una squadra a recuperare l’esemplare che è stato poi consegnato al Presidente del Circolo di Legambiente di Terracina Anna Giannetti per l’immediato trasporto in urgenza, date le condizioni critiche dell’animale, a cura del neocostituito Dipartimento Legambiente Terracina Animalhelp del Circolo, al centro di recupero e assistenza fauna selvatica dell’Ente Parco Riviera di Ulisse, dove il Dott. Nicola Marrone, Direttore e Responsabile del servizio naturalistico e sviluppo sostenibile dell’Ente, si è reso fin da subito disponibile a fornire il proprio supporto.
La presenza di questi delicati animali, non frequente sui nostri litorali, è presumibilmente conseguenza del periodo di “lockdown” per l’emergenza nazionale covid-19, visto che il Tarabusino è animale che non ama troppo la presenza dell’uomo ed è molto dipendente da zone umide protette. La specie è a rischio anche a causa dei gravi problemi di siccità nella lontana Africa, dove è solita svernare, e la popolazione nazionale di Tarabusino sta diminuendo anche in Italia, dove è presente soprattutto al Nord, oltre che lungo il fiume Po, anche lungo l’Adige e l’intera area umida costiera compresa tra Cervia e Grado, e presso l’Arno, e più raramente lungo il Tevere, le zone umide toscane, sarde, siciliane e pugliesi fino alle paludi costiere dell’Italia peninsulare e insulare.
Questo meraviglioso uccello presenta un lungo becco arancione e un piumaggio elegante e variegato con colorazioni argentate tendenti al grigio-bruno e al bianco mentre ad ali spiegate il Tarabusino può sfiorare i 60 cm di larghezza.
L’esemplare soccorso e in condizioni critiche è stato subito preso in carico e trattato dal Servizio Naturalistico e Sviluppo Sostenibile dell’Ente Parco Riviera di Ulisse nel Centro di Recupero Animali Selvatici presente nell’area Protetta di Monte Orlando e per fortuna non presentava né traumi né ferite, ma risultava totalmente debilitato dal lungo volo della migrazione e non sarebbe sopravvissuto senza una terapia adeguata. È stato quindi sottoposto a terapia, nutrito e rigenerato e solo due giorni fa è stato liberato in un habitat umido, protetto e confacente, il laghetto di Penitro di Formia, dove ci auguriamo possa presto ristabilirsi.
Quanto accaduto a Terracina mostra la necessità di un costante monitoraggio della fauna selvatica e della importanza di una rete di soccorso, protezione e di tutela della flora e della fauna di tutte le specie dell’Agro Pontino, come negli intendimenti del neocostituito dipartimento Legambiente Animalhelp a Terracina, ed è una occasione per ricordare a tutti l’importanza del rispetto della natura e dei suoi fragili equilibri e di quanto sia determinante la collaborazione tra Associazioni ambientaliste, Capitanerie di Porto-Guardia Costiera e altre Forze dell’Ordine come i Carabinieri Forestali, Enti Parco regionali e nazionali e soprattutto quanto sia prezioso il lavoro svolto dai parchi naturali per la conservazione della flora e della fauna selvatiche del nostro territorio.