Il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta Antonio Salone e l’ideatore del suo progetto politico Luigi Zazzaro dicono basta: “Acqualatina è una vergogna, ben più grave del concorso Asl, qualcuno deve indagare seriamente”
LA NOTA – “Lo scandalo e il caos generato dalla vicenda della concorsopoli in Asl pilotata dalla politica locale – esordiscono i due ex assessori – ha monopolizzato la scena dell’informazione e dell’opinione pubblica degli ultimi giorni, nascondendo così un altro scandalo deciso dalla stessa politica e consumatosi in un altro ente pubblico.
Ci riferiamo a quanto accaduto nell’assemblea dei sindaci dell’Egato 4, i quali hanno sancito l’aumento delle bollette dell’acqua gestita da Acqualatina. Ecco, non si va poi così lontani dallo scandalo Asl, stesso territorio, stesso modo di sfruttare il potere politico in favore dei privati ma soprattutto stessa vergogna tutta italiana, in base alla quale gli incarichi di chi deve gestire un servizio pubblico vengono sanciti per nomina politica nel più classico stile cencelliano di tradizione democristiana.
Questo tema fa indignare come poco altro ed è stato certamente uno dei motivi che ha causato il mio immediato allontanamento (di Antonio Salone, ndr) dall’amministrazione Mitrano. Avevo deciso sbagliando di condividere quel percorso e avevo accettato con grande entusiasmo il ruolo di delegato all’acqua, proprio per rivendicare i diritti di cittadini e condurre finalmente una opposizione e un controllo seri e senza sconti nei confronti dell’ente che negli ultimi anni si era distinto per sprechi e tutela di interessi solo privati. Ma ovviamente questi miei obiettivi erano scomodi alla gestione politicizzata e votata esclusivamente al profitto privato che gente come Mitrano ma soprattutto Fazzone sono interessati a tutelare. E come subito si comprende avendo a che fare con certi temi. Non potevo accettarlo, non si può scendere a compromessi su temi così importanti. Ma dovevo saperlo che sarei stato isolato immediatamente.
E infatti la proposta di aumento delle tariffe – sottolineano Salone e Zazzaro – del + 4,9% per il 2020, + 5% per il 2021, + 1,87% per il 2022, + 0,37% per il 2023 è stata votata praticamente all’unanimità dai sindaci del territorio, pensate che quello di Gaeta non era nemmeno necessario che andasse, avrebbe potuto mandare chiunque con la maschera di Fazzone al volto, nessuno se ne sarebbe accorto. E infatti è andato Luigi Coscione, e infatti nessuno se n’è accorto. Ma questo vergognoso aumento tariffario arriva come naturale conseguenza all’approvazione del Bilancio 2020 dell’ente avvenuto qualche giorno prima e che registra utili per quasi 8 milioni di euro. Fatti, cifre, numeri, che ovviamente portano alla contestuale conferma dell’intero consiglio di amministrazione, anch’esso rivotato praticamente nelle stesse ore. Una conferma cercata e voluta dal grande capo della cricca, Claudio Fazzone: dopotutto aumentano le bollette, aumentano i guadagni del privato e si consolida il suo potere di decisione politica all’interno dell’ente.
Un altro suo fedelissimo come il consigliere regionale Giuseppe Simeone e persino il presidente della Provincia di Latina Carlo Medici hanno avuto il pudore di affermare che “non c’è stato alcun aumento” e che “Il lavoro svolto in questi anni da Acqualatina è sotto gli occhi di tutti, la rete idrica è stata migliorata anche se resta ancora molto lavoro da fare per diminuire in modo sostanziale la dispersione, i piani di investimenti per gli interventi di manutenzione ed efficientamento della rete proseguono, la qualità delle acque ha consentito a tutti i Comuni del litorale di ottenere la bandiera Blu”.
Niente, non si vergognano nemmeno un poco. Acqualatina – proseguono – infatti è posizionata nella classe più bassa per la qualità del sistema fognario (E). Circostanza che impone delle penali all’ente che ovviamente le riversa in bolletta. Ed è proprio la segreteria tecnica a ricordarci “l’imperfetta conoscenza delle infrastrutture di fognature; le inadeguate condizioni fisiche delle condotte fognarie e l’inadeguatezza degli scaricatori di piena; qualità dell’acqua erogata per la elevata vulnerabilità delle sorgenti”.
Come se non bastasse abbiamo una dispersione idrica delle tubature del 72 percento, e Gaeta, come tutto il Golfo, fa registrare il 90 percento delle perdite totali. Addirittura terzi in Italia. Ma ciò nonostante tra il 2016 e il 2019, sempre la segreteria tecnica ci ricorda che: “ci sono stati minori investimenti rispetto a quelli programmati e già sovvenzionati dai cittadini e dalle loro bollette. Inoltre il nuovo piano tariffario sarà influenzato anche dai conguagli in cui sono presenti recuperi di morosità pari a 15 milioni di euro ai quali si aggiungono altri 9 milioni di euro, ma non è dato sapere se il gestore abbia messo in campo tutte le procedure richieste da ARERA a livello nazionale perché si possano recuperare “legittimamente” le morosità!” Addirittura sulle nostre sorgenti – Capodacqua e Mazzoccolo – è previsto un solo investimento sulla prima, nel 2023, e nessuno sulla seconda.
Insomma una vergogna abominevole – concludono – sulla quale solo gente come Coscione, Mitrano, Fazzone, Simeone potevano non dire nulla. Non investono, ci fanno pagare pure l’aria nei contatori – e non è un modo di dire – generando danni da mancati investimenti per far guadagnare solo il privato e poi oltre al danno anche la beffa di dover ripagare la loro incompetenza con ulteriori penali, senza contare gli sversamenti a mare e l’inquinamento da plastiche. E ora aumentano pure le bollette. Altro che tempesta in un bicchiere d’acqua, ci hanno lasciato un bicchiere d’acqua nella tempesta!”.