SABAUDIA, STABILIMENTO BALNEARE INCENDIATO: IN ARRESTO MANDANTI ED ESECUTORI

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Stabilimento balneare in fiamme a Sabaudia: arrestati dai Carabinieri i mandanti e gli esecutori dell’attentato incendiario

Era lo scorso 6 gennaio quando, dopo l’una della notte, il personale operativo dei Vigili del Fuoco del Comando di Latina aveva dovuto intervenire sul lungomare di Sabaudia per un incendio di una struttura in legno. Sul lungomare, la squadra dei Vigili del Fuoco di Terracina aveva sin da subito constatato la presenza di un incendio che interessò il chiosco in legno, sulla spiaggia, adibito a stabilimento balneare. Si trattata del noto locale “Duna 31.5”, molto frequentato d’estate anche dai cosiddetti vip. All’arrivo dei Vigili del Fuoco, la struttura, con un basamento di circa 200 metri quadri, e con due strutture al di sopra di circa 40 metri quadri ognuna, era completamente avvolta dalle fiamme (vedi video di seguito).

Spento l’incendio, il caso fu preso in mando dai Carabinieri della Stazione di Sabaudia e, come spiega una nota dell’Arma, diffusa oggi, 10 ottobre, all’esito di articolata attività di indagine, su disposizione del Procuratore della Repubblica Aggiunto Carlo Lasperanza e del Sostituto Procuratore Daria Monsurrò, i militari dell’Arma della Città delle Dune hanno tratto in arresto quattro persone, due donne e due uomini locali, ritenute a vario titolo i mandanti e gli esecutori dell’incendio dello stabilimento balneare. L’ordinanza di custodia cautelare è stata disposta dal Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota e ha interessato Mirella D’Indio, 67 anni, di San Felice Circeo, e la figlia Tatiana Rizzi, 34 anni, anche lei di San Felice Circeo. Madre e figlia sono finite ai domiciliari. In carcere, invece, i due esecutori, definiti dal Gip “pericolosi”, che per una cifra irrisoria hanno bruciato un intero stabilimento: si tratta di Valerio Toselli e Simone Petrucci, entrambi di Sabaudia, rispettivamente di 30 e 32 anni.

I Carabinieri della Stazione di Sabaudia hanno infatti ricostruito gli eventi incendiari avvenuti nella notte tra il 5 e il 6 gennaio scorso, quando è andato distrutto lo stabilimento balneare “Dune 31.5”.

Già nell’immediatezza dei fatti, i militari, intervenuti sul posto, hanno avviato le indagini raccogliendo ogni elemento utile senza tralasciare alcuna ipotesi investigativa. Dopo aver appurato che anche l’impianto di allarme e videosorveglianza era andato distrutto nel corso dell’incendio, gli accertamenti si sono concentrati in un approfondito controllo dell’area interessata e dell’area limitrofa all’incendio, dove è stata infatti rinvenuta una bottiglia contenente dei residui di liquido infiammabile, sulla quale i Carabinieri hanno immediatamente iniziato a lavorare, escutendo diverse persone, tra cui i titolari dello stabilimento incendiato e i titolari degli stabilimenti e chioschi limitrofi.

I sospetti dei militari dell’Arma hanno permesso di appurare infatti come l’incendio sia effettivamente stato commissionato dai titolari di una concessione per noleggio di sdraio e ombrelloni cessata a seguito di ripetute violazioni accertate dai Carabinieri Forestali del Parco di Fogliano e recentemente riaperta in altra località del lungomare sabaudo, e che avrebbe già avuto diversi screzi con i titolari dello stabilimento incendiato.

Le ulteriori indagini dei Carabinieri hanno permesso inoltre di individuare in un giovane locale l’autore dell’incendio che, insieme a un altro giovane del luogo, per 500 euro, avrebbero materialmente dato fuoco allo stabilimento, per poi allontanarsi mentre lo stesso bruciava.

I mandanti del reato, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la propria abitazione, in regime degli arresti domiciliari, mentre gli esecutori materiali del delitto sono stati tradotti in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Latina.

L’attenzione del Comando Provinciale Carabinieri di Latina – si legge nella nota dell’Arma – rimane alta e costante sull’intero territorio di competenza al fine di fornire una risposta concreta ed incisiva alle legittime pretese di ordine e sicurezza pubblica avanzate dai cittadini, specie per quanto concerne la tutela ed il rispetto delle misure per fronteggiare i reati predatori, lo spaccio di sostanze stupefacenti, specie tra i giovani, nonché per assicurare il controllo del rispetto delle prescrizioni in materia di contenimento della pandemia da Coronavirus.

Pertanto – conclude la nota a corredo dell’operazione eseguita stamani – continueranno con assiduità i servizi di prevenzione e contrasto svolti dall’Arma dei Carabinieri, affiancando alla capillare perlustrazione del territorio una continua e attività info-investigativa, contattando commercianti e cittadini al fine di acquisire quante più notizie utili per prevenire il ripetersi dei reati ed assicurare alla giustizia gli autori di quelli già perpetrati: è difatti fondamentale la collaborazione di tutti, non solo degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto della cittadinanza la quale è invitata a segnalare al numero di emergenza 112 qualsiasi situazione dubbia di cui venga a conoscenza.

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