SABAUDIA, IL MUSICALE DEL GIULIO CESARE CON LA BANDA DELL’ARMA

Giornata speciale per gli alunni dell’indirizzo musicale dell’Istituto Omnicomprensivo “Giulio Cesare” di Sabaudia, che hanno avuto l’opportunità di vivere un’esperienza unica alla Legione Allievi Carabinieri di Roma. Accompagnati dalla dirigente scolastica Miriana Zannella e dai docenti Raffaele Esposito, Catia Rocci, Daniele Dian, Martina Mariti e Marco Modica, i ragazzi sono stati accolti dal Generale Marco Lorenzoni, dal Maestro direttore Massimo Martinelli e dal vice direttore Massimiliano Ciafrei, che hanno fatto loro da guide in una giornata ricca di emozioni.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Sabaudia, ha visto anche la partecipazione del sindaco Alberto Mosca e del vice sindaco Giovanni Secci, che hanno sottolineato l’importanza dell’evento. 

“I ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo e i loro volti erano pieni di gioia, soprattutto quando alcuni sono stati invitati a sedersi accanto agli orchestrali per sentire da vicino le vibrazioni della musica. Un’esperienza che ha sicuramente arricchito i loro cuori e le loro menti, avvicinandoli ancora di più alla bellezza della musica che hanno scelto come corso di studi”. Così il sindaco Alberto Mosca e il vice sindaco Giovanni Secci.

Il momento clou della mattinata è stato il concerto della Banda dell’Arma dei Carabinieri, che si è esibita nella Sala Musica della Banda. Tra i brani eseguiti l’Inno Sabaudia, il brano Città razionale, composto dal Maestro Martinelli, alcune composizioni di musica barocca e, a chiudere l’evento, l’immancabile Inno di Mameli. La performance ha lasciato tutti, giovani e adulti, con il cuore pieno di emozione e il desiderio di continuare a coltivare la passione per la musica.

Un’esperienza che rimarrà indelebile nella memoria degli studenti che hanno avuto l’opportunità, grazie all’Amministrazione comunale, di entrare in contatto con il mondo della musica militare e di vivere un evento educativo e culturale più unico che raro.

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