Sabaudia, concessioni balneari. Partito Democratico: “La mozione ha spronato il Sindaco a prendere una posizione”
“L’odierno comunicato con il quale il Sindaco Mosca propone la proroga delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024 – dichiarano gli esponenti del PD, Luca Mignacca e Giancarlo Massimi – segue in realtà la mozione della minoranza di pari oggetto agli atti del Comune indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale e al Presidente della Commissione Demanio e Patrimonio in data 13 ottobre e reiterata, successivamente, in data 28 ottobre.
Ci sono volute ben due richieste formali – continuano – affinchè la Presidente Sciamanna convocasse in data 9 novembre la Conferenza dei Capigruppo per discutere la proposta della minoranza di presentare nel prossimo Consiglio Comunale un atto di indirizzo agli uffici per la proroga delle concessioni demaniali fino al 31 dicembre 2024, nelle more della pronuncia della Corte di Cassazione sulla sentenza della Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che indicava come termine di decadenza delle concessioni balneari il 31 dicembre 2023.
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Non possiamo fare a meno di notare – continuano – che la mancata menzione nel comunicato istituzionale del Comune dell’atto di indirizzo di proroga proposto dalla minoranza agli atti della Conferenza dei Capigruppo – configura l’ennesimo sgarbo istituzionale nei confronti della minoranza, esacerbato dal palpabile narcisismo politico che pervade i vertici istituzionali della maggioranza.
Ma tornando al merito della questione – continuano Massimi e Mignacca – la scelta di approvare un atto di indirizzo agli uffici per la proroga delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024 è coerente con le posizioni assunte in queste settimane da diversi Comuni costieri dell’Emilia Romagna coadiuvati dalla Regione nonchè dallo stesso Comune di Bari il cui Sindaco, lo ricordiamo, è il Presidente dell’ANCI.
Sarebbe inoltre opportuno – aggiungono – sollecitare le amministrazioni locali del litorale pontino e la stessa Regione Lazio a sostenere un percorso coerente con la giurisprudenza europea, da ultimo con la Sentenza della Corte di Giustizia del 20 aprile di quest’anno che riconosce al legislatore un margine di discrezionalità nella scelta dei criteri applicabili alla valutazione della scarsità delle risorse naturali, al fine di non penalizzare le attività economiche balneari e gli operatori del settore. Principio questo – concludono Massimi e Mignacca – proposto con apposito emendamento dal Capogruppo del PD in sede di adeguamento del Piano di Utilizzazione degli Arenili e, come al solito, bocciato dall’Amministrazione Mosca senza uno straccio di motivazione.