RSA SAN RAFFALE DI SAN DONATO, PD: “ECCO PERCHÈ SIAMO CONTRARI ALLA PROROGA DI ULTERIORI DIECI ANNI”

Nel prossimo Consiglio comunale sarà iscritta all’ordine del giorno la proposta, approvata dalla Giunta Comunale, della proroga per ulteriori dieci anni, con una modifica sostanziale dell’articolo 14 del contratto sottoscritto nel 2005, per la gestione della Rsa San Raffaele di San Donato (dal 2034 al 2044). La struttura riabilitativa finanziata dalla Regione Lazio per oltre 1,6 milioni di euro è stata realizzata attraverso il sistema di project finance e public private partnership.

“All’esito dei lavori regolarmente eseguiti, la struttura veniva autorizzata all’esercizio in forza di Determinazione del Direttore Regionale n.D0041 del 10.01.2008, confermata dal Decreto del Commissario ad acta n.U00191 del 06.06.2014, che ha pure provveduto a disporre l’accreditamento istituzionale della medesima (successivamente confermato con Decreto del Commissario ad acta n.U00303 del 06.10.2016), per 60 p.l. di RSA di mantenimento alto.

La Struttura San Raffaele Sabaudia attualmente è stata autorizzata e accreditata con DGR n. 469 del 10/08/2023 per 60 posti letto di RSA: 30 posti letto residenziali di livello Assistenziale Estensivo; 30 posti letto residenziali di livello Assistenziale Mantenimento A.

A seguito della rimodulazione di 15 posti letto di RSA in 10 posti di Hospice residenziale e 40 domiciliari, con Determinazione n° G04890 del 16/04/2025 è stata autorizzata all’esercizio per: 10 posti letto in regime residenziale; 40 posti letto in regime domiciliare. Allo stato attuale quindi la configurazione della struttura è di 55 posti letto articolati come segue: 30 posti letto residenziali di livello Assistenziale Estensivo (anche accreditati); 15 posti letto residenziali di livello Assistenziale Mantenimento A (anche accreditati); 10 posti letto di Hospice in regime residenziale (solo autorizzati); 40 posti letto di Hospice in regime domiciliare (solo autorizzati).

Per il Partito Democratico il provvedimento desta dubbi e perplessità. Intanto appare evidente la tendenza alla privatizzazione del sistema sanitario regionale tale da permettere anche alle strutture come le RSA di fornire Livelli Essenziali di Prestazioni (LEA), a discapito delle strutture pubbliche aumentando, di fatto, trasferimenti finanziari ai grandi gruppi imprenditoriali del settore.

Ma veniamo nel merito del provvedimento.

Microsoft Word – Comunicato PD Rsa S. Donato_21_10_2025

La prima osservazione riguarda la competenza. L’approvazione della modifica del contratto non rientra tra quelle tipicizzate relativamente all’attività del Consiglio. Tra gli atti fondamentali, come sottolineato anche in recenti sentenze del Tar, non figura la dichiarazione di fattibilità delle proposte di project financing o di partenariato pubblico privato e delle relative modifiche, atteso che la valutazione dell’interesse pubblico è una specifica competenza della Giunta e non del Consiglio Comunale.

Acclarato l’aspetto relativo alla competenza, con riferimento alla proposta della Giunta Comunale si osserva quanto segue:

  1. 1)  nella procedura di project financing, caratterizzata da complessità anche per la durata del contratto di concessione, la pubblica amministrazione deve valutare il preminente interesse pubblico al variare delle circostanze di fatto che possono incidere anche sulle condizioni contrattuali primigenie Ebbene, in nessuna parte del procedimento, si sostanzia l’interesse pubblico sottostante la modifica del contratto.
  2. 2)  la lettura stessa del parere pro veritate, richiesto ad apposita società, non chiarisce questi aspetti anzi, per alcuni versi, farebbe propendere per la non ammissibilità della proroga come richiesta, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 189 del codice dei contratti. I motivi che solleva la società, come rileva nel parere pro veritate afferiscono:

a) Ritardo della Regione Lazio del procedimento di accreditamento della struttura in concessione alla società di scopo che ha avuto come conseguenza un ritardo nella gestione dell’opera realizzata;

b) Modifiche sopravvenute della normativa sulla programmazione sanitaria dell’offerta assistenziale territoriale che ha determinato un incremento dei costi di investimento, non previsti, di manutenzione straordinaria della struttura per poterla mettere a norma;

c) Richiesta di modifica dell’art. 14 del contratto di concessione in quanto poco coerente con le necessità delle parti per garantire un livello di manutenzione e decorso della struttura conforme agli standard previsti.

Sul punto a) lo stesso parere pro veritate solleva dubbi e perplessità, fino ad affermare che “Dalla osservazione degli atti tutto questo non si evince. Il fatto che siano stati eventi lesivi dell’equilibrio è trattato in maniera del tutto astratta. Per poter ottemperare alle richieste del legislatore c’è bisogno che tali eventi negativi siano valutati tali da una analisi del Pef nella situazione pre-evento con un’analisi dello stesso Pef successiva all’evento (o gruppo di eventi). Per poter valutare gli effetti negativi bisognerà individuare degli indici di rendimento che possano testimoniare lo scarto in negativo subito”.

Per quanto concerne il punto c) merita alcune considerazioni la modifica del provvedimento di accreditamento. Dalla lettura della deliberazione della Giunta Regionale 469 del 2023 concernente “Struttura di assistenza a persone non autosufficienti, anche anziane denominata RSA “San Raffaele Sabaudia” sita nel Comune di Sabaudia (LT), Località Borgo San Donato, si rileva che “con note prot. n. 243583 del 5.5.2015 e prot. n. 400520 del 2.8.2017 la struttura ha manifestato la propria disponibilità alla variazione dei posti residenza, per la seguente attività sanitaria”. Successivamente a seguito di istruttoria con Deliberazione Giunta n. 469 del 10/08/2023 la struttura veniva autorizzata all’assistenza a persone non autosufficienti anche anziane di complessivi 60 p.r.: di n. 30 p.r. – Liv. Microsoft Word – Comunicato PD Rsa S. Donato_21_10_2025

Ass. Mant. A (già autorizzati/accreditati); di cui n. 30 p.r. – Liv. Ass. Estensivo (da variazione di n. 30 p.r. di Liv. Ass. Mant. A)”. Modifiche che, tra l’altro, sono state sostanziate con una successiva determinazione n.G04890/2025 con il quale si è ulteriormente proceduto a modificare l’autorizzazione e l’accreditamento.

Giova peraltro ricordare che, con deliberazione della Giunta Regionale n.624 del luglio 2025, sono stati modificati i sistemi di remunerazione delle prestazioni rivolte alle persone affette da disturbo della Salute Mentale, alle persone non autosufficienti, anche anziane e alle persone con bisogno di cure palliative, con un incremento in media del 10% delle prestazioni medesime mentre il nuovo Piano Economico finanziario su cui è stata chiesta la revisione del contratto è stato acquisito dal Comune il 29 maggio 2025.

Secondo il parere Anac 50/2023: “…condizione necessaria per l’avvio della procedura di revisione delle condizioni di equilibrio, è il verificarsi di una delle fattispecie indicate nel Contratto, escludendosi la possibilità che la procedura di revisione del PEF possa essere avviata al verificarsi di qualunque evento che il Concessionario valuti come “destabilizzante” dell’equilibrio della concessione”.

Le Linee guida ANAC chiariscono che tra gli eventi non imputabili all’operatore economico che danno diritto a una revisione del PEF, rientrano gli eventi di forza maggiore tali da rendere oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso, in tutto o in parte, l’adempimento delle obbligazioni contrattuali. Inoltre, in presenza di eventi imprevedibili e non imputabili al concessionario, in grado di alterare l’equilibrio economico finanziario della concessione, le parti sono tenute ad avviare una trattativa per la rideterminazione delle condizioni di equilibrio e, in caso di mancato accordo, possono recedere dal contratto.

Pertanto ad avviso del Gruppo del PD, dagli da portare all’esame del Consiglio comunale non si rilevano le fattispecie previste dal contratto, dalla normativa in materia, dai pareri Anac e, soprattutto, non rileva l’interesse pubblico alla proroga ovvero l’interesse riferito al benessere della comunità che giustificherebbe l’eventuale modifica del contratto medesimo (mantenendo il costo dello stesso al valore del 2005 nonostante la società abbia incrementato i posti accreditati presso la Regione sia per quanto concerne la RSA che per i Lea, sia dal punto di vista economico che dal lato dei servizi). Al contrario, l’atto sembra rispondere ad una logica tesa alla privatizzazione dell’assistenza pubblica.

Per quanto sopra, tenuto conto in via pregiudiziale della incompetenza dell’organo alla deliberazione, dell’assenza di un interesse pubblico alla modifica del contratto e alla coerenza con la normativa in materia, il Gruppo Consiliare del PD chiede il ritiro dell’atto e, qualora la deliberazione fosse messa a votazione, annuncia il proprio voto contrario”.

Così, in una nota, i Consiglieri Comunali Giancarlo Massimi e Simone Brina e il Segretario del Circolo “Anselmi-Iotti” Luca Mignacca.

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