ROGHI BOSCHIVI A ITRI: “PROTOCOLLO OPERATIVO FUMOSO”

Scritto e a cura di Orazio Ruggieri

Riceviamo e pubblichiamo una disamina e qualche riflessione sul problema dei roghi boschivi a Itri e del protocollo operativo che, all’estensore del commento – e, a quanto è dato sapere, non solo all’autore delle riflessioni riportate – appare oltremodo “fumoso” e non molto dissimile dallo spirito e dall’azione dell’”Armata Brancaleone” di cinematografica memoria.

“Continuano a ronzare sopra le nostre teste i Canadair, continua a piovere cenere, l’aria è impregnata dell’odore acre e snervante del fumo, tutto sa di fumo…da ieri pomeriggio (domenica 20 agosto 2023, n.d.a.). Mentre 3 (tre) mezzi della Protezione Civile erano fermi all’ombra dei pini per avvistare incendi al km 119 della strada Valle del Liri, mentre i Canadair sorvolavano coi loro grandi secchi un’area poco distante per spegnere un fronte di fuoco nella zona dell’orto botanico a Fondi, i “famigerati” cacciatori dell’Azienda Faunistico-venatoria “Fra’ Diavolo” si armavano per l’ennesima guerra contro le fiamme, alte, altissime, spaventose nella zona di Valle.

Ben 3 (tre) fronti di fuoco nella stessa area, 3 inneschi, la stessa mano assassina che si triplica per distruggere, uccidere, soffocare. L’area di Valle, dominata dall’imponente monte  Ruazzo, non era stata attraversata dalle fiamme da molti anni, il tempo giusto perché la natura si riappropriasse dei propri spazi, gli animali si sentissero sicuri per prolificare e gli alberi riprendessero vita e si riproducessero rigogliosi…il tempo giusto per appiccare incendi indomabili. E così mentre i sempre “famigerati” cacciatori si preparavano, vestivano tute ignifughe (che l’AFV ha comprato per loro), in un baleno accendevano i mezzi, già forniti di acqua e tubi pronti per spegnere ogni fuoco e salivano con gli automezzi la china fino alla “Fossa Grande” per poi proseguire a piedi, tubi in spalla, inerpicandosi verso Valle Capezzella, le fiamme divampavano prepotenti e temibili. Il caldo è soffocante, l’afa insopportabile, il carico necessario da portare è pesante e ingombrante, il calore feroce delle fiamme, il fumo penetrante non fanno desistere gli uomini della Fra’ Diavolo anche in barba alle illazioni e maldicenze che sedicenti animalisti e ambientalisti di bassa lega avanzano subdolamente. Accorrono in postazioni strategiche, a protezione di eventuali abitazioni e strade principali, i Vigili del Fuoco, senza poter intervenire per estinguere le fiamme; sul tardi, liberati dall’impegno precedente, i Canadair hanno sorvolato e dato il loro importante contributo, ma solo “quella sporca dozzina” di uomini della Fra’ Diavolo sono rimasti fino a notte fonda a combattere quella guerra terribile. Alle 2 del mattino (di lunedi 21, n.d.r.)si sono dovuti fermare per riprendere alle ore 7. E ora…i danni: animali adulti e cuccioli morti tra le fiamme, non definibili; piante d’alto fusto e sottobosco, macchia mediterranea in misura non calcolabile, attrezzatura dell’AFV Fra’ Diavolo per migliaia di metri di tubi ad alta pressione, già ignifughi, completamente squagliati dal repentino mutare del vento che ha orientato le fiamme contro i soccorritori.

Che altro? Che altro dire se non che quest’anno sono stati stanziati migliaia di Euro per prevenire gli incendi in potenziamento dei mezzi della Protezione Civile (che non può intervenire nell’opera di spegnimento) e in acquisto di droni…Ogni commento lascia il tempo che trova ma consente ai cittadini liberi di esercitare il pensiero critico e di giungere alle considerazioni dovute e necessarie.

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