Roccagorga, l’amministrazione guidata dalla sindaca Carla Amici risponde alle critiche dell’opposizione e dà la colpa al caldo
“Un consiglio Comunale normale che di fronte alla mozione presentata dal consigliere Scacchetti, sul salario minimo, ha saputo argomentare precisamente la necessità di superare la semplicistica rappresentazione plastica delle 9,00 euro /ora del salario minimo, per come è stata proposta. Gli interventi del capogruppo Gianluca Frateschi e dei consiglieri di maggioranza hanno rimarcato la necessità di condividere l’ampiezza della problematica in materia di lavoro che ancora oggi lascia non risolte le differenze salariali tra uomini e donne, la tutela del lavoro minorili, lo smart working, assenza di contrattazione per migliaia di categorie di lavoratori. Non uniformarsi alla massificazione del minimo ma di provare ad elevarsi ad un idea di valore e di tutela del lavoro che sappia e vuole guardare oltre. Dal breve tempo trascorso dalla conclusione del consiglio odierno all’uscita sulla testata on line Latina Tu delle dichiarazioni emerge in tutta la portata del senso che si è voluto dare alla mozione. Un senso di strumentalizzazione personale e non di interesse più generale.
La mozione presentata ha ottenuto il solo voto favorevole del consigliere proponente e del consigliere di Fratelli d’Italia, che pur non condivideva alcune sfumature. Tutti consiglieri di maggioranza, dopo le argomentazioni e le convinzioni che molto di più si debba fare in materia di lavoro, si sono astenuti mentre il consigliere Bonanni Nazzareno che ha ricoperto il ruolo di sindacalista della FIOM CGIL per moltissimi anni, ha votato contro la mozione per come presentata, e questo la dice lunga sui rapporti o i valori che sono punti di riferimento per ciascuno di noi che certo questa mozione non cambia e non assicura nulla.
Certo è che la mozione giuridicamente non diventa legge comunale né le mozioni possono sostituirsi alle leggi dello stato o ai CCNL o al ruolo importante del sindacato. Fuorvianti e tendenziose sono le affermazioni emerse nella nota “che da oggi i lavoratori che lavorano per il nostro comune avranno un salario minimo” .
Gli appalti pubblici hanno già garanzie di legge per il rispetto dei CCNL . Le ditte che partecipano alla gare d’appalto non possono sottrarsi all’applicazione della contrattazione collettiva. In Italia non c’è la legge sul salario minimo, il Parlamento e il Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo sulla bozza di direttiva sul salario minimo. La proposta promuove agli stati membri il raggiungimento di un salario minimo per garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose. L’indirizzo della Commissione Europea non è però vincolante, tanto è vero che si stanno raccogliendo le firme per la proposta di legge.
La direttiva europea dice che il salario minimo dovrebbe essere pari al 60% del reddito mediano lordo nazionale. Se operassero in questi termini, il salario minimo in Italia sarebbe pari a 6€ all’ora. In Italia molti contratti collettivi oggi prevedono un salario minimo addirittura superiore a 6€ l’ora. Che senso avrebbe prevedere una norma che non avrebbe alcuna efficacia, visto che c’è già una copertura peraltro più favorevole? Il nostro Paese, tuttavia, non è obbligato dalla direttiva sopra descritta, poiché ha un tasso di copertura della contrattazione collettiva superiore all’80% – 88,9% Adattare il minimo salariale alle condizioni particolari delle zone dove il costo della vita è nettamente inferiore, cioè le zone depresse o superiore, per esempio i grandi centri urbani rispetto alla media nazionale, potrebbe rivitalizzare anche il ruolo dei sindacati che certo le mozioni consigliari non sostituiscono, ma evidentemente qualcuno fa finta di non capire e a tutto ciò si alza anche una voce perennemente silente, che tenta maldestramente di stabilire l’orientamento politico di questa amministrazione, mentre non disdegnano, quando fa comodo, i voti della destra. Se l’idea che si è fatta nella sua testa il consigliere Scacchetti è di aver raccolto “un voto a sorpresa che ha spiazzato i conti fatti dalla maggioranza per bocciare con un ‘ni’ il dispositivo, non comprende la reale portata né della mozione che ha presentato, né del dibattito a cui è stato disinteressato, né del fatto che la nostra astensione motivata ha messo in oscurità la stessa mozione che nulla aggiunge alle leggi dello stato e della contrattazione collettiva.
Assistiamo inoltre alla tragicomica presenza del consigliere di F.I. che dopo aver definito l’Azienda VOLA “il cancro” di questo paese, ha letto una comunicazione che sarà oggetto di informativa per le gravi accuse
che sono state scritte e lette in modo inconsapevole senza comprenderne la portata né giuridica né tecnica, abbandona l’aula, incurante degli altri 2 punti all’ordine del giorno: l’importante regolamento della video sorveglianza nel nostro paese per l’attivazione dell’intero sistema, per il quale si sta lavorando ad un convegno per comunicare alla collettività il lavoro svolto, la tutela dei diritti della privacy, in sinergia con le forze dell’ordine e la Prefettura di Latina al cui nuovo Prefetto S.E. Dott.ssa Ciaramella diamo il benvenuto e tutta la collaborazione necessaria; la mozione sul salario minimo”.
Così, in una nota, l’Amministrazione di Roccagorga.