La sindaca di Roccagorga, Carla Amici, risponde all’opposizione sull’Azienda Vola e sulle critiche alla sua amministrazione
“Da tempo come amministrazione abbiamo deciso di non rispondere alle provocazioni, in quanto il nostro tempo deve essere totalmente dedicato ad affrontare i problemi con la ricerca delle soluzioni possibili ed è quello che abbiamo fatto fino ad ora. Ma c’è un tempo in cui di fronte a tanta sfrontatezza è d’obbligo rimettere sul giusto binario persone e pensieri. Il tempo è galantuomo e mette ognuno al proprio posto. Ogni Re sul suo trono e ogni pagliaccio nel suo circo.
Il consigliere Bonanni Gino, non eletto , entra in consiglio per surroga a seguito delle dimissioni della candidata sindaco, con i 59 voti raccolti. Consigliere lo è stato anche negli anni passati ma ancora non distingue cosa sia un comizio da una protesta, tanto che mentre in qualità di consigliere richiede l’occupazione di suolo pubblico per fare un comizio con l’allegra brigata, dei colleghi di opposizione delle liste civiche, contemporaneamente in qualità di rappresentate politico di Fdi, alla Questura di Latina, comunica lo svolgimento nella pubblica piazza di una grande protesta per i mancati pagamenti degli stipendi dei lavoratori dell’Azienda VOLA, tanto da far scattare le giuste precauzione di ordine pubblico. Un procurato allarme, che in alcuni casi rasenta il reato, visto che quello che hanno messo in campo, un “comizio” a più voci, è stata in realtà una falsa e stucchevole replica della campagna elettorale, uniti da un filo conduttore: la contrarietà alle persone, o meglio al sindaco Carla Amici ed alla sua maggioranza, che li riporta indietro nel tempo in cui tutti si dichiaravano essere vincitori, per poi ritrovarsi sconfitti nelle urne.
I cittadini democraticamente hanno deciso da chi voler essere amministrati. Nulla di nuovo sotto il sole, e dispiace che mentre le voci urlanti in rapida alternanza, hanno lanciato strali contro il sindaco e la sua maggioranza, i lavoratori sono stati usati come strumento di distrazione, lo strumento che ingannevolmente hanno utilizzato per ben altri scopi! Tra i sit-in andati a vuoto, disertati dagli stessi lavoratori invitati a far “presenziare parenti ed amici per fare numero”, va il ringraziamento a tutti i lavoratori dell’Azienda, a nome dell’amministrazione e dell’intera comunità per l’impegno profuso in questi lunghi mesi di attesa per le mancate retribuzioni. Il comizio urlante nulla ha aggiunto se non il grido della invocazione della liquidazione dell’azienda, ossia cessazione delle attività con smobilizzo. Al contrario questa amministrazione, senza urlare, in silenzio, con grande dedizione ed impegno ha lavorato e lavora quotidianamente per superare i disastri che si sono palesati in tutta la loro gravità e mostruosità. Lo abbiamo fatto con serietà condividendo le nostre preoccupazioni e quelle dei lavoratori con S.E. il Prefetto che sin dal primo momento ha attenzionato e monitorato la situazione, questa si, a difesa dei lavoratori e dei livelli occupazionali.
I diversi pignoramenti subiti con blocco dei conti e indisponibilità del pagamento delle fatture da contratto di servizio, per i mancati pagamenti dei fornitori di farmaci, di beni e servizi da parte della gestione precedente dell’Azienda, in cui la giunta comunale ha sostituito il consiglio di Amministrazione, le rateizzazioni lasciate e fatte decadere per mancati pagamenti, i contributi INPS accumulati e non pagati, le ritenute dipendenti trattenute e non pagate, l’IVA e le imposte non pagate, sono solo le macroscopiche gravi inadempienze di cui si dovrà rispondere a breve, per poi passare ai reati che stanno emergendo nella ricostruzione minuziosa di fatti ed azioni, della serie “chi sbaglia paga”! Sin dall’insediamento ci siamo caricati la responsabilità di guardare all’azienda come lo strumento che tante potenzialità ha espresso cercando di capire come poterla rivitalizzare.
Abbiamo seguito un iter, richiedendo ad una società di revisione di certificare i bilanci 2022 e 2023 Bilanci depositati, che approderanno in consiglio comunale, abbiamo richiesto un piano di risanamento ed un piano industriale , depositati, che saranno discussi in consiglio comunale. Una linea di indirizzo chiara, trasparente, che ha richiesto il tempo necessario, più lungo del previsto per tutta una serie di difficoltà incontrate anche nel reperire documenti ed atti. Il consigliere Bonanni parla di cose che non sa, gli utili di 300 mila euro erano quelli iscritti nei bilanci dell’Azienda VOLA dalla sua costituzione in poi, utili che hanno permesso il mantenimento dei servizi a domanda individuale – tariffe mensa scolastica, trasporto scolastico, asili nido- più basse della regione Lazio.
In quegli anni, il Presidente del C.d.A dell’Azienda era il Dott. Antonio Macera, dirigente GEPI, il cda non era illeggitimamente la Giunta Piccaro, poi qualcuno dovrà spiegare, agli organi competenti, perché durante la pandemia, dove tutte le farmacie d’Italia hanno triplicato il fatturato, la farmacia di Roccagorga ha perso 800.000 euro e si dovranno spiegare e fare luce su tante altre cose gravi che stanno emergendo. La situazione dell’Azienda VOLA ha responsabilità soggettive ed oggettive, che saranno individuate e dettagliatamente certificate. Il Consigliere Bonanni, forse non vive a Roccagorga, come altri non acquista nei negozi di Roccagorga, non frequenta la Farmacia che è regolarmente aperta con il suo Direttore, lui la vede chiusa da tempo, forse si riferisce alla succursale dei prati chiusa dalla giunta Piccaro, che pensava essere un dispensario e non una farmacia succursale quale in effetti è! La farmacia comunale per il consigliere Bonanni è una “sanitaria” che rischia la chiusura e la revoca dell’affidamento, da non credere il livello di insipienza. Chi dovrebbe revocare l’affidamento?
Il consigliere Bonanni dovrebbe sapere, essendo consigliere di lungo corso, ma pare non se ne renda conto, che il Comune di Roccagorga non aveva nessun parametro deficitario ne prima né dopo la delibera di predissesto approvata dalla precedente amministrazione e l’accantonamento al fondo perdite partecipate obbligatorio, ha consentito e dimostrato comunque il permanere degli equilibri di bilancio!
La ridicola affermazione che “l’unico obiettivo di Carla Amici è quello di continuare a sopravvivere utilizzando altri due milioni del bilancio comunale e spostare la liquidazione dell’azienda ad aprile 2026” delinea esattamente il personaggio: ridicolo sia sul piano politico che sul piano della consapevolezza di non comprendere il senso delle cose. Che cosa significa “utilizzare altri due milioni del bilancio comunale per spostare la liquidazione ad aprile 2026? Sa cosa significa liquidare un’azienda? No non lo sa. Sa cosa significa per i lavoratori la liquidazione? No non lo sa. Chi garantirebbe il pagamento degli stipendi ed il mantenimento dei livelli occupazionali mentre il liquidatore liquida, quindi dismette l’azienda?
Sa che nella liquidazione i servizi non essenziali non sono garantiti? I servizi quali l’asilo nido, la mensa scolastica, il trasporto scolastico non sono obbligatori, quindi il liquidatore li deve dismettere! Dove prenderebbe il liquidatore le disponibilità finanziarie? Dal Fondo perdite partecipate? e perché secondo il novello economista queste disponibilità con una specifica destinazione, non sarebbero garantite al risanamento dell’Azienda? Il Consigliere Bonanni non si cimenti su tecnicismi che non gli sono proprio consoni, arpeggiare in costruzioni fantasiose di passività e fondo rischi e buttare cifre al vento sommando pere con le mele, è un esercizio assai difficile da sostenere. Il Consigliere Bonanni nel comizio in cui ha aperto le danze non si è capito nulla , così come nell’articolo che ha reso pubblico. Il caos sembra veramente albergare nei suoi interventi così come nell’appello rivolto a tutti nel richiedere “ci diano una mano” per “staccare la spina a questa amministrazione”. Questa Amministrazione ha avuto un mandato per 5 anni a fronte di un programma presentato ed approvato dalla maggioranza dei cittadini a cui saremo fedeli nell’adempimento e nel rispetto degli impegni assunti per ricostruire il paese dalle macerie in cui lo abbiamo trovato dopo 3 anni di assoluto sgoverno.
Noi siamo impegnati oggi più che mai e nell’immediato alla soluzione del grande problema che attanaglia tutti i lavoratori, oltre al pagamento degli stipendi arretrati , quello di garantire regolarità nel pagamento e mantenere i livelli occupazionali per tutti. Certo non è la liquidazione tanto invocata ed auspicata, ma nell’ipotesi in cui, dopo il piano di risanamento presentato ed il piano industriale di sviluppo, fosse l’unica strada da perseguire, ma purtroppo non lo è giuridicamente, per garantire stabilità e benessere per i lavoratori e per i servizi alla collettività, non esiteremo un solo minuto a decidere per la soluzione migliore. Per questo la comunità di Roccagorga ci ha eletti per affrontare i problemi e trovare tutte le soluzioni possibili.
La situazione di sblocco del Durc con il pagamento delle rateizzazioni concesse garantirà a giorni il pagamento degli stipendi, un sacrificio gravato sulle spalle dei lavoratori ma a cui abbiamo dato anima e cuore per la soluzione di una problematica complicatissima che sembrava non avere mai fine, le ultime approvazioni da parte degli enti risalgono al 27 marzo. In merito al desiderio di richiedere ed invocare di “staccare la spina a questa amministrazione” si ricorda al consigliere Bonanni di essere stato vittima inconsapevole, da vice sindaco alla collocazione all’opposizione è stato un attimo, neanche il tempo di rendersene conto. Illuminante riportare il pensiero del presidente del Consiglio Mario Monti all’epoca del suo governo tecnico rispetto a fatto di essere grato rivolto alle opposizioni a non usare l’espressione, “staccare la spina” perché “, di nuovo perderemo di identità, perché non ci consideriamo un apparecchio elettrico, forse incerti se siamo un rasoio o un polmone artificiale”.
Ecco noi continuiamo a lavorare per il nostro paese, non auspichiamo che vada a rotoli, né auspichiamo la chiusura della farmacia o dell’asilo nido, non auspichiamo che l’immondizia invada il paese, non lasceremo che i cattivi sentimenti avvelenino il clima. Roccagorga ha una storia, è stato faro per tanti comuni limitrofi e non solo, lo sarà ancora perché a differenza di altri noi vogliamo il bene della nostra comunità convintamente e gli interessi di bottega non ci interessano”.
Così, in una nota, la sindaca di Roccagorga, Carla Amici.