Latina, concluso il rito direttissimo per i tre giovani tunisini coinvolti nella rissa aggravata finita a coltellate
L’unica donna imputata, di cittadinanza italiana, per la rissa avvenuta a fine aprile presso le autolinee di Latina, dovrà affrontare il processo col rito ordinario. A stabilirlo è stato i giudice monocratico del Tribunale di Latina, Enrica Villani, che ha respinto la richiesta di rito abbreviato condizionato alle trascrizioni delle chiamate al 112 pervenute in quella serata., disponendo il processo.
Condannati col rito abbreviato, invece, gli altri tre imputati, tutti di nazionalità tunisina. Uno di loro ha subito una condanna a 1 anno di reclusione, mentre gli altri due hanno rimediato 8 mesi con pena sospesa. Il pubblico ministero aveva chiesto 4 mesi di reclusione per ciascuno degli imputati.
È questo l’esito del rito direttissimo dinanzi al giudice monocratico per i quattro giovani arrestati a fine aprile per la rissa finita a coltellate a Latina. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Marco Nardecchia, Giovanni Codastefano, Alessandro Farau e Aurelio Cannatelli.
Lo scorso 8 maggio, era stato interrogato uno dei giovani, assente la scorsa volta perché ricoverato al “Goretti” di Latina a seguito dei fendenti subiti.
Il giovane, difeso dall’avvocato Nardecchia, aveva risposto spiegando di essere intervenuto per calmare gli animi durante la discussione verbale originata dagli insulti rivolti alla fidanzata dell’altro ferito. È all’improvviso che due dei coinvolti avrebbero tirato fuori i coltelli colpendolo. Al che, il giovane sarebbe scappato per poi accasciarsi in mezzo alla strada.
Il caso si riferisce a quanto accaduto a fine aprile quando i Carabinieri del dipendente Nucleo Operativo e Radiomobile di Latina, guidati dal tenente Nicola Pantano, avevano arrestato, in flagranza di reato, i tre cittadini di origine tunisina residenti a Latina di età compresa tra i 20 e 34 anni e la ragazza di 19 anni, anche lei residente a Latina, per il reato di rissa aggravata.
Nello specifico, i Carabinieri, su richiesta pervenuta al 112, erano intervenuti per una rissa in atto in via Giulio Cesare, a Latina, a ridosso delle autolinee e del quartiere Nicolosi, che aveva visto coinvolti gli arrestati e altre due persone rimaste ignote.
La rissa, scaturita per futili motivi, era degenerata e nel corso della stessa erano comparsi anche i coltelli. Due dei partecipanti alla lite, per le ferite riportate, erano stati trasportati presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Uno di loro, arrestato, era stato ricoverato presso la predetta struttura sanitaria.
Due degli arrestati, espletate le formalità di rito, erano stati tradotti presso le camere di sicurezza del Reparto Territoriale di Aprilia, mentre l’unica giovane coinvolta era stata condotta presso la propria residenza, dove è ristretta in regime di detenzione domiciliare. Dirimente per le indagini un video fornito da un passante che aveva ripreso gran parte della rissa verificatasi lo scorso 29 aprile, poco prima delle ore 8.
Gli arrestati – due dei quali hanno avuto rispettivamente 20 e 10 giorni di prognosi – erano stati trattenuti a disposizione dell’Autorità giudiziaria, in attesa della convalida d’arresto che si era tenuta lo scorso 30 aprile.
Il giudice aveva convalidato gli arresti e disposto, come da richiesta del pubblico ministero, tre obblighi di firma tutti i giorni per altrettanti indagati e una custodia cautelare ai domiciliari per il primo uomo fermato dai Carabinieri.
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Nelle more del processo, è intervenuto un decreto di allontanamento dal territorio dello Stato Italiano per motivi di Pubblica Sicurezza emesso dalla Prefettura di Latina, nei confronti di uno dei condannati.