Raggiunto dal Daspo urbano emesso dal Questore di Latina, un 20enne del capoluogo si vede accogliere il suo ricorso
Ha avuto il lasciapassare anche del sostituto procuratore generale della Cassazione, il 20enne di Latina Salvatore Ragaglia, raggiunto da Daspo Urbano emesso dal Questore di Latina, Fausto Vinci.
Il 20enne del capoluogo, infatti, a febbraio 2025, era stato raggiunto dal provvedimento del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina che aveva convalidato il Daspo urbano deciso dal Questore nei suoi confronti.
Il provvedimento questorile aveva imposto a Samuele Ragaglia la prescrizione di non accedere, per tre anni, a una serie di locali pubblici indicati, con l’obbligo di presentarsi, per un anno, presso la Questura di Latina il venerdì e il sabato, tra le ore 20 e le ore 21. Il provvedimento del Questore era stato adottato a seguito della partecipazione del ventenne ai molteplici episodi di violenza e rissa verificatisi il 23 novembre 2024.
Il 23 novembre è la data in cui Matteo Morandi, all’epoca dei fatti sedicenne, fu accoltellato in zona pub, a Latina. Per tali fatti, la Polizia di Stato di Latina ha eseguto ad aprile scorso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte nei confronti di altrettanti giovani, tra i 18 e i 19 anni, che lo scorso mese di novembre parteciparono alla violenta rissa scoppiata tra gruppi rivali nella zona della movida latinense a seguito della quale tre giovani rimasero gravemente feriti da un’arma da taglio, uno dei quali, Matteo, finì in ospedale in condizioni gravissime e di pericolo di vita. Alla fine il sedicenne si è salvato e a finire in carcere sono stati tre giovani ventenni Mirko Iorio (in seguito, per via del Riesame, scarcerato e ai domiciliari), Francesco Manauzzi e Antonio Iustic, tutti di Latina. ll processo, per loro, inizierà il prossimo 19 novembre dinanzi al primo collegio del Tribunale di Latina.
Per quanto riguarda Ragaglia, il Daspo urbano è stato annullato dalla Corte di Cassazione per una lesione del diritti di difesa. La convalida del provvedimento del Questore – motivano gli ermellini – non può intervenire, a pena di nullità generale, in quanto concernente l’esercizio del diritto di difesa, prima dello scadere del termine di quarantotto ore dalla notifica, concesso ex lege al destinatario onde consentirgli l’esame della documentazione e il deposito di memorie e di deduzioni”.
Secondo la Corte Suprema, “il termine delle 48 ore tra la convalida del giudice e la notifica del provvedimento questorile all’interessato non risulta essere stato osservato, risultando dagli atti che il provvedimento del Questore di Latina è stato notificato a Samuele Ragaglia alle ore 11 del 12 febbraio 2025, mentre la convalida del G.I.P. è intervenuta alle ore 15.09 del 13 febbraio 2025”.