RISSA AL BAJAMAR, ANCORA SCONTRO POLITICO A FORMIA. “UN’ALTRA CITTÀ” STIGMATIZZA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Formia
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Rissa all’Hotel Bajamar, il movimento politico formiano critica il Presidente del Consiglio Comunale, Pasquale Cardillo Cupo. L’esponente di Fratelli d’Italia aveva attaccato sui social la consigliera comunale e rappresentante de “L’Altra Città”, Paola Villa, sulla vicenda della rissa nella struttura alberghiera avvenuta a Capodanno.

Villa, infatti, aveva parlato di uno dei protagonisti della rissa, Eduardo Parente, il quale, però, proprio nella giornata di ieri, ha smentito di essere mai andato all’hotel Bajamar.

“La deplorevole esternazione, nei tratti calunniosa e intimidatoria, da parte del Presidente del Consiglio comunale, Pasquale Cardillo Cupo, apparsa sul proprio  profilo social  contro la consigliera comunale Paola Villa,  impone l’evidenza di una situazione raccapricciante e deleteria per il percorso democratico e di garanzia di imparzialità della vita amministrativa e politica.

Il presidente del Consiglio e avvocato continua a mescolare i piani e a “confondere”  le vesti che indossa tra Presidente del consiglio e legale penalista, con il risultato di non assolvere ai compiti istituzionali, tra l’altro consistentemente remunerati dai soldi pubblici dei cittadini.

Al netto dell’articolo 39 del Tuel, Il Presidente del Consiglio è tenuto all’osservanza delle regole comportamentali connaturate alla carica di garante evitando di alimentare la conflittualità, la sterile polemica.

Leggere sui social la presa di posizione, quale legale di parte, esternando un atteggiamento deplorevole e scandaloso, incorrendo sovente nel mero e becero insulto, nei confronti di una consigliera comunale, quando la seconda carica istituzionale rappresenta tutti i consiglieri comunali, sottolinea un comportamento non attinente alla funzione di rappresentante dell’istituzione.

L’associazione “Un’Altra città” preoccupata per la minaccia antidemocratica della vita politica e amministrativa della città,  denuncia nelle sedi opportune tale situazione raccapricciante e invereconda, ma soprattutto minante nelle fondamenta  la struttura dell’ente”.

Così, in una nota, “Un’Altra Città”.

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