RIGENERAZIONE URBANA A TERRACINA, INSORGE L’OPPOSIZIONE “SALTA UN ACCORDO SERIO, RISCHIO SPECULAZIONI EDILIZIE”

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Comune di Terracina

Ieri, dopo oltre dieci ore di Consiglio Comunale, si è consumata una frattura politica grave attorno alla proposta di delibera sull’art.4 della nuova legge regionale sulla rigenerazione urbana.

“È infatti saltata la possibilità di convergere su un accordo serio e responsabile per rivedere complessivamente l’impianto “frettoloso” della delibera, con il rischio di continuare a stravolgere il già ampiamente compromesso tessuto edilizio urbano.

La minoranza aveva avanzato una proposta chiara: prendersi il tempo necessario per riformulare la delibera, renderla compatibile con il Piano Regolatore Generale ed i piani attuativi vigenti, limitare le forzature e definire un indirizzo urbanistico chiaro e condiviso, capace di governare i processi di trasformazione senza aprire scorciatoie pericolose e facendo tesoro del Quadro Conoscitivo commissionato di recente per la verifica di coerenza di tutta la strumentazione urbanistica con l’esistente.

Di fronte a questa ipotesi di lavoro, approvata anche dagli Uffici tecnici, che aveva inizialmente trovato attenzione e disponibilità al dialogo in una parte della maggioranza, segnatamente Lista Giannetti Sindaco e Gruppo Misto, Fratelli d’Italia e Lega hanno invece scelto dopo sei ore di discussione di tirarsi indietro.
Intromissioni esterne dei vertici politici hanno messo in difficoltà i consiglieri di maggioranza che si sono sfilati dalla discussione facendo venire meno il numero legale per approvare la delibera.

Una scelta politica precisa, che lascia intendere la volontà di tenersi le mani libere, rinunciando a un quadro di regole certe e a un indirizzo urbanistico definito, per continuare lungo una linea che da oltre vent’anni ha prodotto trasformazioni urbanistiche episodiche, disorganiche e spesso di stampo speculativo, alcune finite in tribunale, senza una visione complessiva della città.

Il Consiglio convocato in seconda seduta per il 31 dicembre prossimo mette a rischio concretamente di sacrificare definitivamente edifici identitari e strategici per la comunità, come la ex Pro Infantia, Villa Adrover e la ex Pileria, trasformandoli senza una valutazione urbanistica, storica e sociale adeguata, e senza una prospettiva di interesse pubblico.

Su una materia così delicata, che incide in modo irreversibile sull’assetto della città e sul suo futuro, evitare il confronto vero in Consiglio Comunale non è una risposta all’altezza della responsabilità istituzionale che la maggioranza dovrebbe assumersi”.

Così, in una nota, i capigruppo Pierpaolo Chiumera (PD), Gabriele Subiaco (EV), Gaia Pernarella (SI) e Alessandro Di Tommaso (PT).

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