Accusata di aver stoccato rifiuti senza metterli in sicurezza: alle battute finali il processo per Maria Teresa Simari
Rappresentante legale di Asea srl di Aprilia, Maria Teresa Simari è imputata nel processo incardinato presso il Tribunale di Latina. Il pubblico ministero Martina Taglione contesta alla titolare dell’azienda, che gestisce l’impianto di smaltimento rifiuti in Via delle Industrie, reati che infrangono il testo unico ambientale.
Simari è imputata di non aver ottemperato all’ordinanza sindacale del Comune di Aprilia, risalente al settembre 2020, che intimava “interventi di messa in sicurezza e rimozione di rifiuti” nell’area di deposito che si trova in Via delle Industrie. Inoltre la donna deve rispondere anche della contravvenzione per aver depositato i rifiuti oggetto di “interventi di messa in sicurezza e rimozione rifiuti” sui piazzali scoperti e non dotati di sistema di depurazione e di autorizzazione allo scarico delle acque di prima pioggia.
Secondo l’accusa, l’area di Via delle Industrie è stata oggetto di diversi sopralluoghi da parte del Comune e delle autorità preposte, come i Carabinieri Forestali che nel 2016 eseguirono un sequestro. Da questi sopralluoghi sarebbe stato riscontrato uno stato di abbandono e degrado dell’immobile reso ancor più pericoloso dalla presenza di un ingente quantitativo di rifiuti, stoccati in parte all’interno dei capannoni e in parte all’esterno per circa 120mila metri cubi.
Peraltro, viene contestato alla società di non aver ottemperato a quattro ordinanza sindacali sin dal 2016.
Oggi, 16 ottobre, è stato ascoltata in Tribunale l’ultima testimone del pubblico ministero: si tratta di un architetto, all’epoca dei fatti in servizio al Comune di Aprilia. Il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Elena Nadile, ha rinviato il processo al prossimo anno. Il 15 gennaio 2025, data dell’udienza, si deciderà il destino giudiziario di Simari con le richieste del pubblico ministero e l’arringa difensiva, dopodiché ci sarà la sentenza. Il Comune di Aprilia, assistito dall’avvocato Massimo Sesselego, è parte civile.