RIFIUTI INTERRATI NELL’EX PACIFICO DI LATINA: SCATTA IL SEQUESTRO

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Area ex Pacifico a Tor Tre Ponti: sequestro di un’area di circa mille metri quadrati nella proprietà della fu Frigomarket

I carabinieri forestale del Nipaaf di Latina hanno sequestrato un’ara di circa mille metri quadrati a Tor Tre Ponti, dentro la proprietà della ex Frigomarket Pacifico, ossia la ditta che negli anni Ottanta aveva costituito per la città di Latina un vero e proprio brand dei surgelati.

I militari hanno scoperto che dietro uno dei capannoni, la ditta P&D aveva autorizzato gli operai a interrare diversi pannelli Isopan delle celle frigorifere che, invece di essere smaltiti secondo la legge, sono stati interrati nel terreno. È per tale ragione che la Procura delle Repubblica di Latina ha sequestrato il pezzo di area dove sono stati interrati i rifiuti speciali. Inoltre, risulterebbe già indagato per abbandono di rifiuti il legale rappresentante della ditta di logistica P&D, che, come noto, ha acquistato a prezzi molto convenienti l’ex Frigomarket fallita dal Consorzio Industriale.

Un’altra circostanza quantomeno imbarazzante per la P%D, negli ultimi tempi al centro di diversi criticità.

La società, non da oggi in difficoltà, è quella che viene identificata dal sindacato come la responsabile di aver ridotto i pacchi da consegnare, in qualità di mandataria della GLS di Latina Scalo. La riduzione dei pacchi avrebbe indotto la nuoco proprietà della GLS a proporre una procedura di licenziamento, scongiurata dalla mediazione del sindacato Sicobas di Roma.

Per quanto riguarda l’ex Frigomarket fallita, invece, è stato il Consorzio industriale per lo sviluppo industriale Roma-Latina ad aver affidato il complesso alla società pontina P&D di Via delle Industrie a prezzo favorevole, nonostante vi fosse l’interesse di altri soggetti che avrebbero offerto cifre più cospicue. Peraltro, la bonifica dell’area permetterebbe alla società di aver uno scomputo di quasi 700mila euro. Alla luce di questo sequestro, è probabile che tutto sia messo in discussione.

L’affidamento dell’area di via Carrara, a Tor Tre Ponti, viene effettuato evitando l’asta giudiziaria, in quanto, come noto, l’ex Pacifico è fallito ed è quindi gestita dalla curatela fallimentare.

Il 14 ottobre 2020, la P&D della famiglia Pietrosanti di Sermoneta presenta al Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina, che diverrà proprietaria dell’area dalle ceneri del fallimento Pacifico, un’istanza di utilizzazione preventiva del sito dismesso una volta Frigomarket.

Il 19 novembre 2020, infatti, il Consorzio comunica alla curatela del fallimento l’avvio del procedimento di riacquisizione coattiva del sito dismesso , previo parere favorevole del CDA del Consorzio stesso, composto dal Presidente Cosimo Peduto, dal vice presidente Alessandra Scaraggi e dai consiglieri Luciano Mocci, Stefania Petrianni e Antonello Testa.

Il 3 dicembre del 2020, è stata fissata la vendita senza incanto dei beni immobili situati in Via. Carrara numero 6. Si tratta di cinque lotti compresi di migliaia di metri quadrati tra edifici e capannoni.

In tutto i prezzi a base d’asta dei beni immobili posti in vendita ammontavano a 4 milioni e 217mila euro, solo che il fallimento Pacifico, ricevuta la comunicazione del Consorzio Roma-Latina, revoca la vendita.

Al Consorzio Industriale da ottobre 2020 a marzo 2021 arrivano altre manifestazioni d’interesse per l’acquisizione del sito dismesso e per l’utilizzazione preventiva. Ad aprile e settembre 2021, è la P&D srl a trasmettere quello che il Consorzio giudicherà come il meglio. La società di Via delle Industrie comunica il piano industriale della GLS Latina e, a ottobre dello stesso anno, formalizza la richiesta di utilizzazione definitiva del sito nel quale dichiarava di voler svolgere attività di “logistica e trasporti”.

Al che, il Consorzio chiede al Presidente del Tribunale di Latina, dove è incardinato il fallimento Pacifico, la nomina di un perito per la stima dello stabilimento dismesso previa decurtazione delle risorse pubbliche per esso versate.

Il perito nominato dal Tribunale, ossia l’allora presidente dell’ordine degli ingegneri di Latina, determina il valore del sito in complessivi 4.687.500 euro, a fronte però di erogazioni pubbliche ricevute e attualizzate per 4.776.374,87 euro.

Da questa stima, consegue che il valore della riacquisizione degli immobili sia pari a zero, al contempo il valore delle aree viene quantificato dal perito in appena 1.585.100 euro, praticamente un terzo della stima originaria.

È così che il giudice delegato del Tribunale, con provvedimento del 16 gennaio 2022, autorizza la cessione volontaria del sito al prezzo di 1.585.100 euro e il 30 marzo 2022 viene sottoscritto l’atto di cessione volontaria.

Il giorno successivo, viene emesso dal Consorzio Roma-Latina il decreto di riacquisizione coattiva. Dopodiché alla P&D viene concesso termine di 2 anni dalla data di comunicazione dell’assenso all’utilizzo del sito ad ultimare i lavori e termine di 4 anni per la messa in funzione. Inoltre la P&D si si impegna a mantenere il tipo di attività produttiva dichiarata nella richiesta, ossia logistica e trasporti. Le eventuali variazioni dovranno essere preventivamente autorizzate dal Consorzio pena la decadenza automatica del consenso ottenuto.

Alla fine la P&D acquisisce l’area effettuando il versamento di 1.585.100 euro più Iva, oltreché l’importo di 570mila euro relativo alle spese e oneri consortili. In pratica con poco più di 2 milioni di euro, la società privata si assicura il compendio che con l’asta avrebbe potuto fruttare quantomeno il triplo.

I progetti della società privata vengono dichiarati dal Consorzio Roma-Latina – ora assorbito nel Consorzio unico del Lazio, tutti di emanazione politica regionale e locale – di pubblica utilità. Ma c’è di più.

Il Consorzio accetta di modificare il piano industriale che prevedeva un’attività logistica e di trasporto così come richiesto dalla P&D che, nel frattempo, dà in locazione all’azienda romana MGDR srl una porzione del compendio dove sorgeva lo storico supermercato Pacifico che, negli anni Ottanta, faceva soldi a palate.

Ad aprile la MGDR srl  inoltra al settore Attività Produttive del Comune di Latina una dichiarazione di inizio attività per opere di manutenzione straordinaria per l’immobile. Il punto è che la società romana non ha nulla a che vedere con logistica e trasporti, bensì ha come “core business” e oggetto sociale le attività commerciali. Il codice Ateco è inequivocabile: Supermercati. È tanto vero che la società romana gestisce la catena di supermercati Iper Pewex e, quindi, non può che voler utilizzare la parte del compendio dell’ex Frigomarket come un nuovo supermercato. Con buona pace della logistica e trasporti, peraltro in crisi per quanto riguarda la Gls di Latina Scalo.

Un’operazione che per il Consorzio non ha comportato costi e che per la P&D dovrebbe essere stata molto remunerativa. Intanto gli enti locali stanno a guardare e si comportano da burocrati.

Insomma, un’area e un complesso che fanno gola. Ora, però, un sequestro derivante da reato di natura ambientale che per la P&D proprio non ci voleva.

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