RIFIUTI INTERRATI NELL’EX PACIFICO DI LATINA, LA SOCIETÀ P&D DIFENDE IL SUO OPERATO: “NESSUNA DISCARICA ABUSIVA”

Rifiuti interrati nel sito dell’ex Frigomarket Pacifico, la risposta della società P&D proprietaria del complesso a Tor Tre Ponti

“La famiglia Pietrosanti, che amministra, tra le altre, la “P&D S.r.l.”, opera nel territorio pontino da oltre 50 anni e, nonostante le turbolenze dell’economia mondiale che hanno caratterizzato negativamente gli ultimi decenni, non ha mai avuto il “privilegio” di subire un procedimento penale definito con una condanna.

Ebbene, giova sottolineare che l’articolo 115 bis del codice di procedura penale, rubricato “Garanzia della presunzione di innocenza” – diretto successore dell’art. 27, comma 2 Costituzione – stabilisce che “la persona sottoposta a indagini o l’imputato non possono essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili”.

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Dunque, la dizione esplicitata nel testo (nda: l’articolo pubblicato su Latina Tu), ovvero “La ditta P&D aveva autorizzato gli operai a interrare diversi pannelli Isopan delle celle frigorifere che, invece di essere smaltiti secondo la legge, sono stati interrati nel terreno”, pare, evidentemente, lesiva del citato canone costituzionale.

Ed allora, la “P&D S.r.l.” non può che prendere le distanze da tale, immotivato, attacco frontale, teso unicamente a delegittimare le scelte commerciali di una attività familiare.

Preme evidenziare come, sin dall’inizio degli accertamenti operati dal Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale dei Carabinieri, siano stati avviati i contatti sia con le Forze dell’Ordine che con la Procura della Repubblica di Latina, proprio al fine di eliminare immediatamente qualsiasi irregolarità ambientale e/o urbanistica che, eventualmente, potrebbe essere stata effettuata nel corso dei primi lavori di ristrutturazione.

La società, pertanto, prende le dovute distanze da tali considerazioni personali dell’autore, proprio perché in atto non vi era alcuna “discarica abusiva” ma unicamente un momentaneo, seppur irrituale, deposito di materiali di risulta non qualificabili, peraltro, come pericolosi. Le eventuali condotte illecite saranno appurate nel corso del procedimento, riponendo ampia fiducia nell’operato della Magistratura”.

Così, in una nota, Elma Pietrosanti e l’avvocato difensore del Foro di Latina Massimo Frisetti.

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