.Scoperto un deposito incontrollato di rifiuti di varia natura allocati all’interno dell’area “ex Sir” di Lamezia Terme, nonché l’illecito sversamento, nelle matrici suolo e acqua, di reflui industriali: secondo gli inquirenti il responsabile è la Ilsap srl operante in Calabria e con sede legale a Latina
La condotta, avvenuta a Lamezia, è stata attuata negli anni, secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Lamezia Salvatore Curcio e dal sostituto Marica Brucci, dalla suddetta società calabro-pontina.
Da questa mattina i militari del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, del comando carabinieri tutela ambiente – Noe di Catanzaro e della Capitaneria di porto – guardia costiera di Vibo Valentia stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo – ex art. 321 c.p.p. – avente ad oggetto beni immobili e quote societarie del complessivo valore di oltre 135 milioni di euro. Già nel 2014 i fratelli M.M., R.M. e S. M., furono indagati per una truffa da 11 milioni di euro all’Unione europea legata alla realizzazione dello stesso impianto biogas a Lamezia Terme.
L’attività investigativa, corroborata anche da accertamenti di natura tecnica, ha consentito di rilevare come l’area in questione risulti interessata da evidenti stati di abbandono, con immissioni di rifiuti solidi e liquidi nell’ecosistema presente. Le risultanze investigative acquisite nel corso delle indagini, svolte in maniera sinergica dalle tre forze di polizia, hanno consentito di riscontrare un quadro di rilevante gravità delle condotte e di rilevare un elevato pericolo di compromissione della salubrità ambientale. Queste circostanze hanno richiesto un immediato intervento sotto il profilo cautelare, con l’emissione, da parte del giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Lamezia Terme, Emma Sonni, su conforme richiesta della Procura, del decreto di sequestro preventivo della piattaforma depurativa della società Ilsap s.r.l. di Lamezia, di circa 4.000 mq, nonché di un’area adibita a discarica abusiva, sempre presente all’interno dell’insediamento produttivo lametino, della superficie complessiva di circa 21.000 mq, contenente rifiuti speciali, solidi e liquidi di natura altamente inquinante, beni immobili del complessivo valore stimato in 15.250.000 euro.
Nel corso dell’attività di indagine, inoltre, si è proceduto lo scorso 14 febbraio all’arresto in flagranza del direttore tecnico dell’impianto Ilsap s.r.l. di Lamezia per l’accertata violazione dei sigilli delle predette aree poste sotto sequestro. La società, inoltre, è emerso ancora dalle indagini, sebbene in amministrazione giudiziaria, fosse, di fatto, gestita sempre dagli stessi soci, destinatari del pregresso provvedimento ablatorio da parte di altra autorità giudiziaria. Gli stessi avrebbero proseguito la loro attività delittuosa, senza soluzione di continuità.
Tale profilo viene ritenuto dagli inquirenti di particolare rilevanza investigativa e costituisce oggetto di serrati approfondimenti di indagine, volti ad individuare, a qualunque livello, le cause e gli eventuali responsabili di una situazione assolutamente paradossale ed inaccettabile. Gli accertamenti hanno consentito, inoltre, di ricostruire come la società, attraverso l’allestimento di attività collaudate, poste in essere in modo abituale e continuativo, abbia nel tempo cagionato un potenziale e significativo deterioramento del suolo e dell’ecosistema, con alto rischio di contaminazione delle matrici ambientali, che allo stato potrebbero essere già intaccate. Le indagini proseguono avvalendosi anche di personale tecnico-scientifico.