Ennesimo ultimatum della Regione Lazio alle province per scegliere impianti e siti di stoccaggio e chiude il ciclo di rifiuti
La lettera del Direttore della Direzioni Andrea Rafanelli agli enti provinciali, in cui si salva solo quella di Viterbo, ha il tono dell’ultimatum (vengono concessi 20 giorni alle province laziali per individuare siti e impianti dove lavorare i rifiuti) ma le tragicomiche sembianze del penultimatum.
Non è la prima volta che la Regione, con tutti i suoi errori sul lato dei rifiuti, tuona contro le province e, in particolare, contro quella di Latina che negli scorsi mesi è stata commissariata con un manager, Illuminato Bonsignore, che ha individuato tre siti per la discarica pontina – due a Cisterna e uno ad Aprilia – e lasciato ai sindaci della provincia l’onere di scegliere. Tanto per cominciare sia il Comune di Aprilia che il Comune di Cisterna hanno annunciato ricorsi contro la scelta di Bonsignore il cui mandato scade domani, 1 luglio 2022.
Insomma, un commissariamento che non è servito a niente e l’inerzia sia a Latina che nelle altre province – in primis Roma e la Città Metropolitana, travolte dall’incendio del Tmb di Malagrotta – continua. Al netto di inutili commissariamenti e penultimatum.
È probabile che il problema si risolverà in provincia di Latina solo e quando vi sarà un’emergenza modello “Pianura”. Si spera almeno che non venga provocata a forza.