RIFIUTI, COMUNE DI LATINA ABBONA LA TARI A ENTI RELIGIOSI E TERZO SETTORE

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Tari abbonata per le associazione del Terzo Settore e tutti gli enti religiosi: la decisione del Commissario del Comune di Latina

Il servizio Entrate del Comune di Latina ha predisposto la possibilità, inviando la richiesta entro il 31 dicembre 2022, a enti religiosi e associazioni del terzo settore di usufruire dell’agevolazione massima da parte dell’ente sulla temuta tassa dei rifiuti: la cosiddetta Tari. Agli organismi basterà presentare un’istanza.

La determina scaturisce dalla delibera commissariale del 26 ottobre scorso che ha previsto limitatamente all’esercizio 2022, il riconoscimento dell’agevolazione tariffaria, secondo il regolamento Tari, in favore delle organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, regolarmente iscritte Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), ed enti religiosi aventi personalità giuridica.

L‘agevolazione consiste nella decurtazione, fino al limite massimo dell’intera quota fissa e variabile della tariffa (riduzione del 100%). La possibilità è prevista dal vigente Regolamento Tari per cui “il Comune di Latina, nell’ambito degli interventi socio assistenziali, può sostituirsi all’utenza nel pagamento totale o parziale della tariffa, con relativa copertura finanziaria”.

Di seguito i vari casi per i quali l’ente può sostituirsi all’utenza:
a) per i soggetti che versino in condizione di grave disagio sociale ed economico, limitatamente ai locali direttamente abitati e con esclusione di quelli subaffittati;
b) per le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, di cui agli articoli 32 e 35 del Decreto Legislativo 3/07/2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore), regolarmente iscritte Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) , che svolgono la propria attività in immobili di proprietà, in affitto o in comodato, nei quali non risultano essere residenti nuclei familiari;
c) enti religiosi aventi personalità giuridica in ordine all’utilizzo di locali ed aree scoperte utilizzate per lo svolgimento di attività sempre comunque prestate a titolo gratuito;a) per i soggetti che versino in condizione di grave disagio sociale ed economico, limitatamente ai locali direttamente abitati e con esclusione di quelli subaffittati”.

Ad ogni modo, per coprire i costi della tariffa, il Comune ha stanziato e pagherà 50mila euro.

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