“La tecnica commerciale per attutire l’impatto degli aumenti dei beni di consumo si chiama shrinkflation, si ritocca il prezzo del singolo contenitore del prodotto diminuendo la quantità e la qualità del contenuto. Sui rifiuti il Comune di Latina sta “affinando” questo metodo: la tariffa aumenta di oltre il 20% e di pari passo diminuisce la frequenza del servizio determinando di fatto un aumento a carico dei Contribuenti di quasi un terzo!
Non basta, perché l’amministrazione comunale di Latina si sta prodigando in una vera e propria strategia per denigrare il “porta a porta” l’unico sistema che negli ultimi anni ha portato risultati positivi a Latina, soprattutto in termini di percentuale di raccolta di rifiuti riutilizzabili.
Sorge il dubbio che il vero intento sia quello di demotivare anche i Cittadini virtuosi ed adempienti con il pagamento della TaRi per destrutturare l’intero sistema con una fumosa indifferenza, senza una trasparente strategia e omettendo di coinvolgere la cittadinanza.
Trasparenza, peraltro, che manca anche in relazione alle informazioni sui report riguardanti la quantità e qualità dei rifiuti differenziati, sugli introiti derivanti dalla vendita di tali prodotti, sui costi sostenuti per la raccolta e il conferimento in discarica dei rifiuti ingombranti, pericolosi o fuori dagli spazi consentiti.
Sia chiaro il “porta a porta” presenta problemi e va certamente migliorato, ad esempio adeguandolo ai contesti ed immobili ad alta intensità abitativa. Ma il sistema vero per non far funzionare una corretta ed utile raccolta dei rifiuti è quello di rafforzare la confusione; a Latina, infatti, vigono ben 4 diversi sistemi di raccolta: bidoni di tutti i colori al centro (cittadini e attività possono conferire come e quando vogliono!); cassonetti blu e marroni, con conferimento di plastica, vetro e carta in sacchetti da lasciare in strada in 1/3 della città con giorni “liberi”; mastelli in aree più periferiche, Latina Scalo e borghi, da conferire in base ad un preciso calendario; – giorni “a scacchiera” e irregolarità del passaggio dei mezzi.
Aggiungiamo il caos dei rifiuti ingombranti e pericolosi, la mancanza di informazioni, un sistema di accertamento e recupero dell’evasione vago e inefficace, e la frittata è fatta!
Non so dove la Sindaca & co. vogliano arrivare, ma temo una privatizzazione in un settore, quello della gestione dei rifiuti, non solo strategico ma nel quale girano tanti soldi ed intenti speculativi.
Io non sto solo con le forze politiche ed i movimenti che criticano quel che sta accadendo, ma sostengo le associazioni di categoria, a partire dal commercio e dalle attività di ristorazione e di Cittadini con sede o abitazione fuori dal centro, le necessità e le preoccupazioni delle famiglie, le esigenze dei lavoratori.
A questo punto non so da che parte stanno la Sindaca Celentano, l’Assessore Addonizio, la Giunta comunale, la maggioranza consiliare e quell’unica associazione il cui rappresentante voleva diventar primo cittadino ma si distingue nell’individuare il mastello come avversario ed i disperati che cercano beni riutilizzabili come nemici!”.
Così, in una nota, l’ex consigliere comunale, Giuseppe Pannone.