Gli ex tecnici del teatro di Latina intervengono sulla riapertura del “D’Annunzio” che avverrà nel 90esimo di Latina
“Una data importante per la nostra città: e per queste 90 candeline da spegnere è arrivato un regalo speciale: sarà una grande e doppia festa per la nostra città, perché oltre a festeggiare la nostra storia festeggeremo il ritorno della cultura. Perché non c’è storia senza cultura e non c’è cultura senza storia. Sono due principi indissolubili e assolutamente necessari alla crescita sana di una comunità.
Questi sei lunghissimi anni di chiusura hanno spento le luci su un patrimonio culturale fondamentale che appartiene ad ogni singolo cittadino.
La prima volta che abbiamo respirato “la polvere del palcoscenico” non siamo più riusciti a non farlo. Abbiamo ascoltato lo scricchiolio delle tavole di legno sotto le nostre scarpe, come fosse la musica più bella. Abbiamo costruito scene, illuminato angoli e fondali con sfumature di pastelli di luce. Abbiamo fatto tutto questo e tanto altro, mossi da una grande passione per il nostro lavoro, ma anche per la nostra città, orgogliosi di contribuire, anche se in piccolo, a renderla più ricca.
Ci sono ricordi indelebili legati a quel palco, che ci ha dato tanto e che ci ha fatto crescere non solo come professionisti, ma anche come uomini. Ricordiamo il passaggio di grandi personaggi come Garinei, Lella Fabrizi, Gigi Proietti, Luigi De Filippo: nomi altisonanti, “mostri sacri” della recitazione e della regia, eppur così straordinariamente alla mano, che si fermavano a conversare con noi, tra battute e risate, spogliandosi del loro alone di successo e di fama e mostrandosi semplicemente loro stessi. Perché il teatro non ti chiede altro se non di essere te stesso.
Dopo c’è stato il buio. L’offerta degli spettacoli è andata via via diminuendo, e grazie a meccanismi politici “contorti” siamo arrivati alla chiusura. Chiudere un teatro è una sconfitta. Una sconfitta grande per tutta la comunità. E la sconfitta l’abbiamo sentita anche noi che in quel posto abbiamo lavorato con grande passione. Un colpo al cuore, come un grande amore che finisce…
Quello che abbiamo imparato e vissuto qui lo abbiamo portato “fuori”: un bagaglio prezioso fatto di anni di lavoro, speso ad illuminare scene e preparare spettacoli… e forse proprio “fuori” abbiamo capito quanto siamo cresciuti, perché succede proprio così quando sei a “casa” non sei consapevole di quanto hai imparato e sai fare, fino a quando non vai “fuori casa” e lo sperimenti.
Oggi siamo contenti, che dopo questi anni di buio ci sia di nuovo la luce su questo “nostro” palco…perché questo palco è di tutti noi, ed è anche dei nostri figli perché a loro consegniamo le chiavi del futuro di questa comunità, affinché possano renderla “ricca” non di ostentazioni vuote finalizzate ad apparire, ma di contenuti profondi e importanti, fatti di cultura e sapere, di spunti per riflettere e crescere sapendo che parte del patrimonio di una città è la possibilità di guardare da quella finestra spalancata sul mondo che è il teatro. Buon compleanno Latina. Bentornata cultura”.
Così, in una nota, gli ex tecnici del “Teatro Gabriele D’Annunzio”.