REGIONE LAZIO: “DUE ANNI DI GOVERNO ROCCA”

Nel corso di una conferenza stampa, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha illustrato i principali provvedimenti e gli interventi di questi primi due anni di governo, con un focus sulle azioni svolte in materia di sanità e le novità in riferimento a liste d’attesa, pronto soccorso e gestione dell’emergenza-urgenza.

Sin dal suo insediamento l’amministrazione Rocca ha dovuto correre ai ripari della grave situazione contabile ereditata che minava la sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale e, dunque, dell’intero bilancio dell’ente: il disavanzo di 132 milioni di euro della sanità per l’esercizio finanziario 2022, con una proiezione negativa di 738 milioni di euro per il 2023.

La Corte dei conti, nell’ambito del Giudizio di parifica del rendiconto regionale 2022, non ha certificato i conti della sanità del 2022, con la conseguente apertura di due inchieste della magistratura, penale e contabile. Tale era lo stato di incertezza riscontrato nei documenti contabili presentati.

L’Amministrazione regionale ha ricostruito i conti del Servizio sanitario del Lazio. Sono state inviate: 7mila richieste di conferma per i soli fornitori di beni e servizi; oltre 700 lettere indirizzate agli avvocati delle Aziende sanitarie per ricostruire il reale stato del contezioso.

Al tempo stesso, l’Amministrazione ha eliminato la spesa improduttiva e ha puntato sulla “spesa buona”, in grado di tradursi in servizi per i cittadini. I risultati prodotti: la riduzione dei fondi di dotazione negativi per circa mezzo miliardo di euro, stanziando ulteriori 475 milioni di euro a favore delle Aziende sanitarie per la definitiva chiusura del problema dei fondi di dotazione negativi; i conti sono stati portati in equilibrio, chiudendo l’esercizio finanziario 2023 con 32 milioni di euro di utile e il 2024 con 40 milioni di euro di utile; lo scorso 1° ottobre la riunione congiunta di Tavolo adempimenti e Comitato dei Lea si è espressa con una valutazione positiva e sono stati svincolati 134 milioni di euro, tenuti bloccati a causa dell’incertezza sui conti. Fondi che si sono tradotti in servizi per i cittadini.

Tutto questo ha consentito: da un lato di creare le precondizioni per uscire dal piano rientro; dall’altro, di creare le precondizioni per abbassare le tasse regionali dal 2027.

INVESTIMENTI

Parallelamente, il governo Rocca ha pianificato importanti risorse per potenziare la sanità pubblica, a partire dal più grande investimento degli ultimi 20 anni, pari a 661,5 milioni di euro annui, per il reclutamento del personale sanitario: sbloccate oltre 14mila assunzioni, di cui 4.581 operatori già assunti e operativi negli ospedali e nelle strutture delle Aziende sanitarie. Sono stati banditi, inoltre, concorsi per 2.659 unità e saranno avviate le procedure per altre 3.588 unità; l’Amministrazione regionale ha, inoltre, ridotto il precariato del Servizio sanitario regionale, dando il via libera alla stabilizzazione di 3.332 professionisti, di cui 1.271 stabilizzazioni concluse, mentre 1.879 sono in corso e 182 sono da avviare.

Non solo, l’Amministrazione regionale ha investito altri fondi per migliorare la qualità dei servizi dei cittadini: 329 grandi apparecchiature, di cui ben 308 macchinari già attivi negli ospedali del Lazio, per un investimento di 102 milioni di euro, tra cui le prime due risonanze magnetiche nucleari per i residenti della Asl Roma 5. Prima dell’arrivo dei due macchinari, i cittadini del territorio della Asl Roma 5 erano costretti a ricorrere a strutture private. Ben 31 macchinari in più rispetto alla precedente programmazione; 35 ospedali di comunità e 131 case di comunità per complessivi 263 milioni di euro; 59 Centrali operative territoriali, per 20 milioni di euro e già attive.

Sono partiti i lavori – e in molti casi sono anche conclusi – per ammodernare e ampliare i pronto soccorso e i reparti dei nosocomi del Lazio, grazie a 155 milioni di euro.

Inoltre, l’Amministrazione regionale ha riprogrammato 1,2 miliardi di euro (dall’adeguamento sismico e antincendio di Asl e ospedali per 335 milioni di euro e 375 milioni di euro, fino all’acquisto di nuovi macchinari) e ha reperito ulteriori finanziamenti, pari a oltre 2 miliardi di euro (fondi Inail), per la costruzione di nuovi ospedali, a cui si aggiungono circa 115 milioni di euro per le attrezzature. Nel dettaglio: nuovo Policlinico Umberto I (1 miliardo di euro); nuovo ospedale tiburtino (379 milioni di euro); nuovo ospedale di Latina (261 milioni di euro); ospedale del Golfo (178 milioni di euro), più 32 milioni di euro di attrezzature; nuovo ospedale di Rieti (204 milioni di euro), più 12 milioni di euro di attrezzature; ospedale di Acquapendente (30 milioni di euro); riapertura dell’ospedale San Giacomo (145 milioni di euro, non sono di Inail). Tutto questo anche grazie ai fondi del PNRR e per il Giubileo.

LISTE D’ATTESA SPECIALISTICHE AMBULATORIALI

L’Amministrazione regionale ha integrato tutti i Cup regionali nel sistema unico di prenotazione. Da dovunque oggi puoi prenotare ovunque. È stata informatizzata la gestione delle liste d’attesa. In questo momento basta schiacciare un tasto del computer per conoscere i ritardi delle prestazioni, dove sono e a quanto ammontano. Questo consente oggi all’amministrazione di investire in maniera mirata esclusivamente sulle carenze di prestazioni. Questo vuol dire fare “spesa buona”.

L’Amministrazione regionale ha fatto una scelta netta sulle liste d’attesa specialistiche ambulatoriali, obbligando i privati accreditati a integrare 4,8 milioni di prestazioni all’interno del Recup e sospendendo l’accreditamento a 17 strutture che non si sono integrate. La riforma del Recup ha determinato, gradualmente, un aumento delle prestazioni erogate e contestualmente una riduzione dei tempi di attesa: per chi ha prenotato una visita dal 1° gennaio 2025 a oggi (oltre 700mila cittadini che hanno prenotato sul Recup), nel 95,7% ha ricevuto un appuntamento nei tempi di garanzia previsti dalla legge. La percentuale sale al 96,5% per le oltre 470mila prestazioni critiche monitorate e prenotate sul Recup; i tempi medi di attesa di gennaio 2023-2024-2025 si sono ridotti da 31 giorni nel 2023 a 9 giorni nel 2025, con un abbattimento del 70% dei tempi, a fronte di un aumento di oltre 70mila prestazioni erogate in più nel mese di gennaio 2025 (356.201) rispetto al mese di gennaio 2023 (280.623); nell’anno 2024 la Regione Lazio ha messo a disposizione quasi un milione in più di prestazioni critiche, quelle più sensibili per i cittadini, che passano dalle 2.927.553 del 2023 (con un rispetto del tempo di attesa del 78,9%) alle 3.792.851 nel 2024 (con un rispetto del tempo dell’85,3%), migliorando quindi il rispetto dei tempi di garanzia.

Ora la Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria è in grado di monitorare il rispetto dei tempi e delle classi di priorità (urgenti, brevi, differite e programmabili) delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, potendo così intervenire immediatamente sulle prestazioni “fuori soglia” e bucate dalle Aziende del Servizio sanitario regionale, investendo, al tempo stesso, sulle carenze professionali e sulle grandi apparecchiature.

LISTE D’ATTESA CHIRURGICHE

Il Lazio è tra le prime regioni d’Italia ad aver istituito dal luglio 2023 il sistema informativo lista di attesa per intervento chirurgico (laic), su cui è stato effettuato un primo aggiornamento a dicembre 2023.

Ogni settimana le strutture pubbliche e private aggiornano i dati relativi alle liste d’attesa (Ida). Prossimamente sarà operativo anche il registro elettronico regionale, grazie al quale i livelli di performance delle sale operatorie e i tempi legati ad ogni singolo intervento chirurgico saranno monitorati per ogni Azienda pubblica e per tutte le strutture private-accreditate.

Si tratta di una vera e propria visione globale del Servizio sanitario regionale, che era privo di qualsiasi controllo e analisi da parte della Regione Lazio. Il cruscotto delle liste di attesa chirurgiche assicura un flusso di informazioni settimanale delle strutture pubbliche e private-accreditate.

Nella prima fase di attivazione della piattaforma è stata effettuata un’importante attività di pulizia delle liste d’attesa (pre-31 dicembre 2023), attraverso un’incessante attività straordinaria di recall da parte delle Aziende sanitarie, interessando tutti i pazienti coinvolti.

Sono state altresì eliminate tutte le prestazioni risalenti al 1918 e al 1946, insieme con gli interventi non coerenti con le classi di priorità, partendo dai parti cesarei pre-2021.

Sono state raggiunte così: la riduzione del 62,5% delle posizioni in lda, da 125.231 (rilevazione gennaio 2024) a 46.992 (rilevazione gennaio 2025); la diminuzione del 74% delle classi di priorità A e B, da 66.063 (30.616 classe A e 35.447 classe B) a 17.145 (5.026 classe A e 12.119 classe B); il calo del 64% delle posizioni in lda per la patologia oncologica maligna, da 1.926 (agosto 2024) a 772 interventi (gennaio 2025). Soltanto attraverso l’informatizzazione messa a terra dalla Regione Lazio è stato possibile rilevare gli interventi chirurgici per la patologia oncologica maligna ancora in attesa.

Così la Direzione Salute ha potuto monitorare la programmazione chirurgica pianificata dalle singole Aziende sanitarie. I nuovi strumenti digitali saranno a disposizione dei Direttori delle Aziende sanitarie.

POSTI LETTO PER OGNI STRUTTURA

Il cruscotto permette di conoscere in tempo reale i posti letto attivi, liberi e occupati per ogni ospedale e struttura pubblica e privata: i posti letto attivi sono attualmente 17.328 sui 18.245 accreditati per 119 strutture e 996 reparti, di cui 2.678 posti letto liberi in questo momento.

È stata istituita una centrale operativa regionale, attiva presso la sede di Ares 118 e coordinata da un medico e da dieci infermieri, che supporta le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate nella gestione dei flussi di ricovero, intervenendo direttamente con il bed-management e le direzioni sanitarie per individuare la disponibilità di posti letto del Servizio Sanitario Regionale.

A oggi i dati presenti sulla piattaforma sono legati alla disponibilità in tempo reale dei posti letto, permettendo alla centrale regionale, attraverso la dashboard di monitoraggio, di verificare i posti letto attivi, liberi e occupati nei singoli reparti ospedalieri.

L’attività di monitoraggio della gestione dei posti letto è strettamente correlata con il controllo delle situazioni di sovraffollamento dei pronto soccorso, consentendo al personale della centrale operativa regionale di intervenire sulle singole strutture lì dove si rilevano situazioni di criticità in termini di sovraffollamento, difficoltà nelle dimissioni e nei trasferimenti dei pazienti.

BOARDING NEL PRONTO SOCCORSO

La dashboard garantisce il monitoraggio costante delle situazioni di sovraffollamento dei pronto soccorso alle Direzioni aziendali e alla Direzione regionale.

Il sistema informativo fornisce dati sugli accessi volontari dei pazienti in pronto soccorso, gli accessi dei pazienti attraverso i mezzi di soccorso, i pazienti in attesa di ricovero o di trasferimento, i pazienti dimessi, ricoverati o trasferiti. L’incrocio delle informazioni dà la lettura in tempo reale della situazione di attività e sovraffollamento dei pronto soccorso agli operatori e alle Direzioni aziendali e regionali.

Nel 2024 nei pronto soccorso sono state curate 1.712.897 persone, 159.098 in più rispetto al 2022 (+10,2%).

Nonostante gli accessi siano aumentati nei pronto soccorso, i pazienti hanno atteso in media un’ora e 44 minuti in meno rispetto al 2022, con una riduzione del tempo medio di attesa dalla visita medica al ricovero in pronto soccorso del 7,5% (da 1.389,6 minuti a 1.285,8 minuti).

Gli accessi in pronto soccorso con esito “ricovero” tra il 2022 e il 2024 hanno avuto un incremento del 5% (da 232.312 a 244.036).

In riferimento ai tempi medi di attesa dalla visita medica al ricovero, su alcuni ospedali sono stati raggiunti risultati eccezionali: ospedale di Colleferro: da 1.655 minuti nel 2022 a 426 minuti nel 2024, con una riduzione di 20 ore e 29 minuti pari a -74%; ospedale di Tivoli: da 1.348 minuti nel 2022 a 564 minuti nel 2024, con una riduzione di 13 ore e 4 minuti pari a -58%; ospedale Sandro Pertini: da 2.540 minuti nel 2022 a 1.408 minuti nel 2024, con una riduzione di 18 ore e 52 minuti pari a -45%; ospedale Santo Spirito: da 1.522 minuti nel 2022 a 870 minuti nel 2024, con una riduzione di 10 ore e 51 minuti pari a -43%; ospedale Goretti di Latina: da 2.136 minuti nel 2022 a 1.393 minuti nel 2024, con una riduzione di 12 ore e 22 minuti pari a -35%; ospedale di Rieti: da 2.059 minuti nel 2022 a 1.348 minuti nel 2024, con una riduzione di 11 ore e 50 minuti pari a -35%; ospedale San Giovanni Addolorata: da 1.277 minuti nel 2022 a 917 minuti nel 2024, con una riduzione di 6 ore pari a -28%; ospedale Sant’Eugenio: da 1.563 minuti nel 2022 a 1.164 minuti nel 2024, con una riduzione di 6 ore e 39 minuti pari a -26%.

Il tempo medio di permanenza in pronto soccorso (dal triage alla dimissione) tra il 2022 e il 2024 è diminuito dell’11,2%, pari a circa un’ora in meno per singolo accesso (da 560 minuti a 497,2 minuti).

Tra il 2022 e il 2024 il tempo medio di attesa dalla visita medica alla dimissione in pronto soccorso è sceso del 12,4% (da 479,5 minuti a 419,8 minuti), pari a circa 1 ora in meno per singolo accesso. Tali riduzioni, oltre allo sforzo del personale sanitario, sono il frutto anche dei progetti sperimentali per la riduzione dei tempi di attesa nei pronto soccorso e dei posti letto acquistati con la chiusura dell’ospedale di Tivoli. Tali acquisti straordinari, nel corso del 2025 sono stati resi ordinari con la delibera di giunta regionale 1186 del 30/12/2024 “Definizione dei livelli massimi di finanziamento, dei criteri di assegnazione dei budget 2025 e delle regole di remunerazione. Modifiche allo schema di Accordo/Contratto ex art. 8 quinquies D. Lgs. n. 502/92 e s.m.i. per gli anni 2025-2026”.

CODICI PER ACCESSI NEI PRONTO SOCCORSO

Di seguito, l’analisi dei codici bianco e verde nei pronto soccorso del 2024: il 36% è in codice verde, pari a 639.395 accessi, di cui 254.851 (40% dei codici verdi e 14% del totale degli accessi nei pronto soccorso) hanno effettuato solo la visita medica e nessun esame di diagnostica ed esami microscopici; il 3% è in codice bianco, pari a 51.667 accessi, di cui 33.890 (66% dei codici bianchi e 2% del totale degli accessi nei pronto soccorso) hanno effettuato solo la visita medica e nessun esame di diagnostica ed esami microscopici.

BLOCCO AMBULANZE

La dashboard di monitoraggio del blocco ambulanze, sviluppata da Ares 118, è in dotazione sia alla Direzione regionale Salute sia alle Direzioni delle Aziende sanitarie: il tempo totale di blocco giornaliero si è ridotto di 2.664 ore (- 43,7%), passando dalle 6.088 ore del 2022 alle 3.424 ore del 2024; con il cruscotto è in rete tutta l’emergenza-urgenza del Servizio sanitario regionale; la dashboard mostra lo stato dei mezzi di soccorso in tempo reale su eventuali blocchi nei pronto soccorso degli ospedali; la task force regionale ha la possibilità di intervenire con le singole Direzioni delle Aziende sanitarie per facilitare lo sblocco dei mezzi e gestire le situazioni di criticità.

Si tratta di una svolta digitale per la sanità regionale, permettendo la trasmissione e la condivisione delle informazioni della rete emergenza-urgenza. L’operatore del triage sbloccherà il mezzo di soccorso quando il paziente è preso in carico dal personale di pronto soccorso e permetterà una nuova missione all’ambulanza.

ATTIVITÀ IN CORSO

Per raggiungere l’obiettivo dei 1.000 minuti medi di attesa tra la visita medica e il ricovero, oltre a ridurre i tempi medi di permanenza nei pronto soccorso, il Nucleo ispettivo regionale sta effettuando delle ispezioni nei pronto soccorso maggiormente critici. Nel corso degli ultimi mesi le ispezioni effettuate hanno riguardato l’Azienda ospedaliera universitaria Sant’Andrea, il Policlinico Tor Vergata, il Policlinico Umberto I, il Policlinico Gemelli. Le ispezioni stanno proseguendo anche in questi giorni.

Per contenere il fenomeno del blocco ambulanze sono state acquistate 398 barelle, necessarie per consentire lo sblocco dei mezzi di soccorso. Le ambulanze, infatti, rimanevano bloccate perché nei pronto soccorso mancavano le barelle.

FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO

Il Lazio è la prima Regione in Italia per completezza e servizi offerti dal fascicolo sanitario elettronico (Fse): sono stati definiti 19 corsi di formazione per 74mila professionisti del Servizio sanitario regionale, erogando il primo corso a 250 figure apicali delle Aziende sanitarie nello scorso ottobre; la formazione è stata avviata anche a 234 corsisti per la Medicina generale e per le infezioni ospedaliere, insieme con i manager e i middle manager del Servizio Sanitario Regionale.

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

Nel 2024 sono stati assistiti a casa 140.119 persone di età superiore ai 65 anni, più del doppio (+118%) rispetto al 2022. Oggi il 10,73% della popolazione di età maggiore ai 65 anni viene assistito in casa: 
la Regione Lazio ha già superato nel 2024 l’obiettivo nazionale previsto nel 2026 dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. 
               
La tendenza generale mostra, comunque, un progressivo miglioramento del servizio con incrementi costanti negli ultimi due anni, a dimostrazione dell’efficacia degli investimenti e delle politiche adottate.

TELEMEDICINA

Anche sulla telemedicina nel 2024 la Regione Lazio ha ampliamente superato gli obiettivi, assistendo 18.572 cittadini di età superiore ai 65 anni rispetto ai 3.410 previsti, corrispondenti a + 444% rispetto all’obiettivo minimo. Complessivamente le prestazioni di telemedicina eseguite sono state 25.328.

Tra le branche cliniche più utilizzate spiccano la Diabetologia, la Endocrinologia, la Cardiologia, la Neurologia, le Malattie infettive, l’Ematologia, l’Immunologia, la Senologia e la Geriatria, a cui si aggiungono il rinnovo dei piani terapeutici. Analizzando il report 2024, il Servizio sanitario regionale ha assicurato 13.809 tele-consulti e ha coinvolto 9.361 pazienti (1,48 teleconsulti a paziente), permettendo una gestione puntuale delle criticità, governando la presa in carico ospedale-territorio, intervenendo tempestivamente con le cure sul territorio ed evitando l’accesso nei pronto soccorso.

Nel dettaglio: 5.244 teleconsulti sulle malattie infettive; 3.622 teleconsulti sulla emergenza per gli adulti; 2.383 teleconsulti sui traumi; 1.856 teleconsulti per ictus.

Grazie al servizio di teleconsulto 2024 sono stati evitati almeno 7.367 trasferimenti dai Dipartimenti di emergenza e accettazione di I livello ai Dea di II livello. Nel dettaglio: 7.367 pazienti (72,2% delle richieste di teleconsulto) hanno evitato il trasferimento nei pronto soccorso; 1.178 pazienti (11,5 delle richieste di teleconsulto) sono stati trasferiti nei pronto soccorso, a seguito di un’indagine clinica; 1.666 pazienti (16,3% delle richieste di teleconsulto) sono stati trasferiti immediatamente nei pronto soccorso, a seguito di un approfondimento clinico.

Nell’ambito del PNRR la Regione Lazio ha ricevuto 33,9 milioni di euro per potenziare la telemedicina del Servizio sanitario, in particolare 22,8 milioni di euro sono stati investiti per la nuova piattaforma regionale di telemedicina. La quale erogherà i seguenti servizi: le tele-visite, assicurando il contatto on line tra il paziente e il medico specialista per le visite di controllo;  il teleconsulto, permettendo l’interlocuzione tra un medico richiedente con un medico di un centro di riferimento per i chiarimenti necessari su un caso clinico; la piattaforma in uso “Teleadvice” garantisce, attualmente, circa mille teleconsulti al mese nella rete emergenza-urgenza e collega i pronto soccorso delle strutture periferiche (Spoke) con gli specialisti delle strutture sanitarie di riferimento (Hub); il telemonitoraggio è dedicato ai pazienti cronici presso il proprio domicilio, grazie ai dispositivi medici che inviano dati vitali e notizie cliniche ai sanitari di riferimento; la teleassistenza corrisponde alle prestazioni sanitarie con cui i pazienti interagiscono con i professionisti sanitari (infermieri, fisioterapisti, logopedisti…).

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