Medici che consentirono a Luigi Capasso di ottenere la sua pistola: si è svolta la prima udienza davanti al giudice monocratico
Accusati di omicidio colposo, i due medici Quintilio Facchini e Chiara Verdone, quest’ultima medico militare alla a Velletri, hanno iniziato il loro processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Fabio Velardi. Così ha deciso, a maggio 2022, il Gup del Tribunale di Latina Mario La Rosa. Responsabile civile la Asl di Latina.
Come noto, si tratta del caso del carabiniere Luigi Capasso il quale, il 28 febbraio 2018, a Le Castella, a Cisterna di Latina, uccise le due figlie dell’età rispettivamente di 9, Martina, e 13 anni, Alessia. A quel folle quanto terribile piano criminale sopravvisse miracolosamente la moglie Antonietta Gargiulo, accusata senza fondamento dal Capasso di tradirlo ripetutamente (la loro relazione si era conclusa da tempo). Capasso, dopo aver ucciso le figlie e ferito la moglie, si suicidò.
Per quei fatti, peraltro, Antonietta Gargiulo ha denunciato anche quattro tra Carabinieri e poliziotti che si occuparono del caso. La sua opposizione all’archiviazione però è stata respinta.
Tornando ai due medici Verdone e Facchini, l’accusa, secondo gli inquirenti, è che avrebbero agevolato la restituzione della pistola di ordinanza all’allora Carabinieri Capasso, redigendo due referti favorevoli. Antonietta Gargiulo, nel processo davanti al giudice monocratico, oggi, 16 marzo, si è costituita parte civile, così come l’associazione “Differenza Donna” che ha realizzato un centro intitolato alle vittime, Alessia e Martina.
Nel corso dell’udienza, i due avvocati Lazzari e Mariani, che difendono Facchini, hanno chiesto fosse spostato presso il Tribunale di Velletri, poiché la consegna dell’arma nelle mani del militare era avvenuta proprio a Velletri. Il giudice monocratico Fabio Velardi ha respinto la richiesta e rinviato alla prossima udienza del 19 settembre quando dovrebbe essere interrogata come testimone Antonietta Gargiuglo, difesa dall’avvocato Botti.