A più di due mesi dall’inizio della campagna referendaria che strada per strada, piazza per piazza, corpo a corpo, ci sta portando all’appuntamento dell’8 e 9 giugno, la Cgil Frosinone Latina ha radunato forze interne ed esterne, politiche e civili, lungo gli spazi di Viale Italia in occasione della manifestazione di chiusura del percorso verso il referendum popolare.
In pieno stile Cgil, coerentemente con l’azione di presidio che ha visto scendere in campo organizzazioni, associazioni, movimenti politici e singoli cittadini coinvolgendo tutta la provincia in un lavoro capillare di informazione ed approfondimento, il pomeriggio di ieri, mercoledì 4 maggio, è stato per tutti e tutte un momento di celebrazione, di intima condivisione di quel valore che spesso si evoca senza conferirgli sostanza pratica: la democrazia. Così, anche e soprattutto per riattivare la circolazione dell’organismo sociale, in questo tempo in cui lo spazio politico è utilizzato per eliminare lo spazio pubblico, in questo mondo in cui libertà, solidarietà e giustizia sociale sono termini che non coincidono, la Cgil ha invitato la cittadinanza a riappropriarsi di forme attive di partecipazione proprio nel cuore della città di Latina. Dal volantinaggio alle assemblee pubbliche, dalle manifestazioni all’atto del votare come espressione più alta di volontà popolare, la mobilitazione del sindacato è stata, è e continuerà ad essere un atto quotidiano per il cambiamento della condizione di tutti e tutte.
“Ci stiamo mobilitando per dare senso al concetto di libertà. La libertà di ogni persona è la libertà di tutti. Una libertà fatta di difesa dei diritti democratici, di pari opportunità, di giustizia sociale, di solidarietà, di presa in carico di fragilità. E allora questa piazza sia un altro momento in cui alziamo tutti la voce per rivendicare la nostra idea di libertà, per gridare che la nostra libertà è fatta di partecipazione. Questa piazza sia la voce di chi, impegnandosi ogni giorno, tiene viva la democrazia in questo Paese. È qui, dal territorio che oggi parte l’ultimo scatto di reni che renderà l’8 e il 9 giugno una giornata straordinaria di partecipazione in cui renderemo realtà la speranza di cambiamento”, così Giuseppe Massafra, segretario generale Cgil Latina Frosinone, ha aperto la maratona di interventi.
Partendo dallo splendido lavoro dei comitati, motore straordinario di questa campagna referendaria, sono stati invitati ad intervenire sul palco Valerio Cardarelli (Comitato Sottoscala di Latina), Matteo Rosati (Comitato di Cisterna), Elettra Ortu La Barbera (Comitato di Latina LBC), Abbenda Mila Rosa (Comitato di Sezze), Piero Ponsillo (Comitato di Latina Scalo), Giampiero Nardacci (Comitato Maenza Priverno Norma), Adriana Rotili (Comitato di Aprilia e Senza Confini). Di seguito a prendere parola Andrea Canu (Lestrella), Carolina Pernigotti (Amnesty), Teresa Pampena (Anpi), Graziella di Mambro (Articolo21), Marco Omizzolo, Martina Mayol (Rete degli studenti medi), Patrizia Amodio (Ultimo giorno di Gaza) che hanno contribuito ad accendere le coscienze con parole coraggiose di amore e speranza.
Grande adesione anche dagli esponenti del mondo politico. Ad unirsi all’appello per i cinque sì Valeria Campagna (PD), Tonino Mancini (Sinistra Italiana), Gustavo Giorgi (Europa Verde), Anna Sacchetti (M5S), Antonio Melis (Partito Socialista), Pierino Ricci (Latina 2032).
Ha concluso la staffetta Natale Di Cola, segretario generale Cgil Roma e Lazio. Di Cola, dinanzi una piazza ancora gremita ha dichiarato: “Dopo l’8 e il 9 giugno continueremo a camminare insieme perché il nostro lavoro non finisce vincendo il referendum, dovremo occuparci dei tanti mali del Paese a partire dalla lotta per abrogare la legge che oggi il Parlamento ha votato. A tre giorni dal voto referendario, la maggioranza ha scelto di criminalizzare il dissenso, di fare paura agli italiani e alle italiane, di violare ancora una volta la nostra Costituzione. Questo decreto non ci fa paura. Insieme possiamo cambiare il verso della storia”.