RECINZIONE AL PARCO FALCONE E BORSELLINO, M5S: “MAGGIORANZA FA DIETROFRONT SULLE LANCE ACUMINATE”

L’intervento del capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, dopo la commissione Trasparenza: “L’amministrazione torna indietro sulla scia del dibattito nato in città”

“Sulla recinzione a punte acuminate del Parco Falcone e Borsellino la maggioranza fa un parziale dietrofront e propone una soluzione con offendicula più piccoli e stondati, o almeno così è stato detto in commissione. Probabilmente la marcia indietro è arrivata sulla scorta dell’acceso dibattito cittadino che ha trovato eco sulla stampa ad agosto. Ci auguriamo si vada fino in fondo perché le lance viste nel prototipo sono pericolose per la pubblica incolumità, soprattutto degli adolescenti che sappiamo capaci di bravate”.

Si esprime così il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, dopo i lavori della commissione Trasparenza di questa mattina durante i quali è stato fatto il punto sull’avanzamento del progetto di rigenerazione urbana del parco cittadino.

Nello spiegare la sua netta contrarietà alla recinzione con punte acuminate, Ciolfi cita i progetti di fattibilità tecnica in cui «si legge chiaramente – sottolinea – che gli obiettivi dell’intervento di riqualificazione sono restituire alla città un’area fruibile e un luogo di aggregazione e in cui si ricorda la storia del parco cittadino, quando in origine era attraversato dai veicoli, dunque fuso con il resto della città, senza confini né muri di cinta. Una storia che anche il presidente dell’Ordine degli Architetti, Massimo Rosolini, ha voluto ricordare questa mattina in commissione.

“Come movimento – continua la consigliera – riteniamo utile prevedere una forma di protezione del parco dagli atti vandalici, tanto che era stata proposta nel programma elettorale del 2021, ma senz’altro diversa da quella a lance del prototipo. Agghiaccianti, in tal senso, gli interventi dei consiglieri Valletta e Anzalone che, nel difendere la scelta dell’amministrazione, hanno richiamato la necessità di soluzioni di chiusura proibizionistiche e coercitive, in linea con lo sgombero coatto dei portici o la rimozione delle panchine in via Don Morosini”.

“Mi chiedo se quest’opera, così modificata, – puntualizza Ciolfi – rispetti gli obiettivi che l’amministrazione si è prefissata nell’interesse della collettività e con i quali cui ha ottenuto il finanziamento di 5,5 milioni di euro. E ancora, se sia garantita la sicurezza. Nella richiesta di accesso agli atti che ho presentato, ho posto la domanda se l’opera così realizzata risponda alla normativa vigente e mi è stato risposto che la sicurezza sarà certificata dalla società incaricata della progettazione ed esecuzione. Sempre il consigliere Valletta ci ha parlato della possibilità di usare offendicola nelle case private installando segnalazioni di avviso adeguate, speriamo di non ritrovarci tutt’intorno al parco una sfilza di cartelloni a segnalare pericolo imminente”. 

“Il parco nel centro della nostra città – conclude Ciolfi – deve essere aperto e fruibile a tutti. La necessaria sicurezza può essere garantita senza ricorrere a recinzioni con punte acuminate, ma con soluzioni meno pericolose e attraverso un’illuminazione adeguata, la videosorveglianza e un’adeguata presenza delle forze di polizia”.  

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