Rapine ed estorsioni ai danni di minorenni a Latina: tratti in arresto dalla Polizia di Stato due giovani del capoluogo
Una pratica che travalica gli anni e attraversa diverse generazioni. Fenomeni non nuovi, quelli delle prepotenze in centro, a Latina, da parte di bulli e personaggi che ritengono di utilizzare la violenza per incutere timore e ottenere qualche spiccio e anche di più. Negli anni passati, diversi soggetti, in seguito a pieno titolo inseriti nella malavita pontina, hanno iniziato così. La conseguenza è sempre la stessa: adolescenti latinensi spaventati e impauriti, tanto da cambiare le proprie abitudini di svago. Non si è in presenza di baby gang o di possibili nuovi “Patatone” Di Silvio, ma il fenomeno va arginato.
La Squadra Mobile di Latina, guidata dal dirigente Giuseppe Lodeserto, nella giornata di ieri, 2 settembre, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cairo, su richiesta del sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, nell’ambito di un’indagine avviata a seguito di alcuni episodi di rapina ed estorsione commessi nel centro cittadino del capoluogo ai danni di minorenni. Ad essere arrestati Rachid Morchidi, classe 2006, difeso dall’avvocato Davide De Mauri e Kim Gavin Murorunkwere, classe 2004, assistito dall’avvocato Emanuele Farelli. Entrambi di Latina e di origine nordafricana sono stati arrestati per varie prepotenze commesse ai danni di ragazzi minorenni a Latina. Vestiti con cappelli e T-shirt di Gucci, scarpe Nike a suola alta, tatuaggi raffiguranti ragni nelle ragnatele, i due ventenni sono facce note nei circuiti giovanili: “Ce l’hai due spicci“, è la frase di rito con cui inizia la prepotenza e l’incubo per le vittime.
Le indagini hanno accertato che i due giovani, rispettivamente di 19 e 21 anni, avrebbero agito in concorso tra loro, utilizzando violenza e minacce per costringere diverse vittime minorenni a consegnare loro denaro e beni. Tra gli episodi contestati, vi sono minacce dirette con frasi intimidatorie, uso di violenza fisica e sottrazioni di denaro contante e carte prepagate.
Tra i casi più significativi, alcune minacce rivolte a giovani per farsi consegnare somme di denaro anche molto contenute, ma con modalità che hanno generato grande paura nelle vittime. In un episodio, una vittima è stata bloccata con la forza e costretta a consegnare una somma di denaro, mentre in un altro caso sono stati sottratti oggetti e contanti dopo una colluttazione.
Le attività investigative, condotte nel mese di agosto 2025 dai poliziotti della Squadra Mobile, hanno evidenziato una serie di comportamenti reiterati che hanno allarmato la comunità locale, in particolare per la vulnerabilità delle vittime coinvolte che, raccogliendo l’appello lanciato dal Procuratore Aggiunto Luigia Spinelli, che ha richiamato l’attenzione sulle crescenti problematiche legate ad episodi di reati commessi in danno dei minori, si sono rivolte con fiducia alle istituzioni e alla Polizia di Stato.
Al termine degli accertamenti, i due indagati sono stati associati alla Casa Circondariale di Latina, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nei prossimi giorni verranno ascoltati nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia.
Tra estorsioni e rapine, sono sei i capi d’imputazione di cui devono rispondere i due giovani. Episodi accaduti nell’ultimo mese di agosto. In un caso, dopo aver stretto al collo un ragazzo, i due ventenni pretendono dal ragazzo vittima di violenza una somma di 10 euro. Morchidi, accanendosi sempre verso lo stesso ragazzo, si fa consegnare la somma di 20 euro, spacciandosi per un personaggio molto temuto negli ambienti giovanili: “Non mi va di litigare, dammi i soldi”.
In un’altra circostanza, lo scorso 17 agosto, i due ventenni si sono accaniti contro un altro giovane, rubandogli il borsello contenente appena 5 euro. E via così. Lo stesso giorno, un altro giovane estorto per appena 8 euro e minacciato inequivocabilmente: “Dammi i solidi, sono un campione di pugilato”.
Lo scorso 11 agosto, a finire sotto le grinfie dei due sedicenti pugili, sono due ragazzi. Li minacciano dicendo loro che hanno un coltello e si fanno consegnare 15 euro, più una carta prepagata, oltreché a 5 euro in monete. Nella stessa circostanza, altre piccole somme estorte anche a un terzo ragazzo che aveva raggiunto gli altri due: 10 euro.
Sei delle vittime delle prepotenze, ad ogni modo, hanno presentato querela, vincendo la paura. A denunciare sono ragazzi minorenni, tra i 15 e i 17 anni. In un caso, uno degli estorti capisce di essere stato preso in giro da Morchidi che si era spacciato per un personaggio temuto negli ambienti giovanili per un precedente di rissa. Lo contatta e gli spiega che due soggetti spendono il suo nome per fare estorsioni. È proprio in questa circostanza che, per caso, mentre parlano, Morchidi e Murorunkwere (sui social si chiama “Cuordileone”), vengono fermati dalla Polizia, tanto che il 17enne, vittima dell’estorsione, racconta tutto ai poliziotti della Volante.
Le estorsioni e le prepotenze avvengono nel centro cittadino. Due sedicenni, lo scorso 18 agosto, vengono estorti tra via Duca del Mare e Piazza del Popolo. Le azioni sono repentine: si avvicinano, minacciano (“sono un campione di pugilato”), infilano le mani nelle tasche e sottraggono soldi. Cifre irrisorie, ma con azioni che umiliano le vittime. Se qualcuno si ribella, viene spinto via. Quando uno dei sedicenni prova a riprendersi il borsello, uno dei due bulli si spruzza il profumo trovato all’interno per poi restituirgli il maltolto. A mo’ di umiliazione.
Esemplificativi le risposte che le vittime danno ai poliziotti che li interrogano per ricostruire le vicende. Si poteva dire di no alla richiesta di denaro? Uno dei ragazzi estorti risponde: “No, assolutamente, ho avuto paura e sono stato di fatto costretto a dargli i soldi ma loro hanno capito perfettamente e lo hanno fatto con chiaro intento di farmi comprendere che dovevo dargli i soldi. Uno mi ha bloccato davanti e uno mi ha bloccato dietro, non avevo possibilità di allontanarmi, né di dire no alla loro richiesta senza entrare in contatto con loro”.
E quando uno di loro, Morchidi, è tornato a chiedere altro denaro? “I toni sono cambiati in peggio, mi ha minacciato in modo espresso. Vedendo che ero intimorito mi ha chiesto i soldi”. E quando lo minacciano, dicendo che non gli andava di litigare: “Ho capito che litigare voleva dire che mi avrebbero aggredito, ho ceduto la banconota da 20 euro che era l’unica che mi era rimasta. Mi hanno preso tutti i soldi che avevo: 30 euro”.
Quando le vittime provano a resistere, la violenza si fa più esplicita. “Al mio diniego, mi prendeva sotto braccio e mentre lo teneva fermo mi sfilava il borsello che custodivo sotto l’ascella. A tal punto ho iniziato a sentire un forte senso di ansia, aveva cattive intenzioni. Il suo atteggiamento mi provocava paura”. E ancora: “Aveva assunto una posizione di controllo nei miei confronti, fermandomi il braccio, controllava le mie azioni”. Adolescenti terrorizzati e pronti a dare i soldi per evitare conseguenze peggiori. Tutto tra Piazza del Popolo, Piazza dei Bonificatori e Piazza della Libertà dove i giovanissimi di Latina si vedono e si frequentano durante l’anno. Uno struscio giovanile spesso sul filo della tensione.
In un altro episodio due quindicenni si trovano vicino alle Poste di Latina, sotto minaccia vengono fatti alzare dalla panchine e sono praticamente perquisiti dai due “pugili” in cerca di denaro. Rubano appena 5 euro, solo che alcuni giorni dopo tornano alla carica e prendono di mira di nuovo i due adolescenti, stavolta in compagnia di un altro amico. È Kim “Cuordileone” a dire ai teenager di aver appena finito di fare pugilato, dopodiché a uno dei ragazzi – che comunque, terrorizzati, porgono subito il denaro – strappa il portafogli sottraendo 10 euro, con la collaborazione di Morchidi, e la carta prepagata per andare a prelevare.
Il giudice per le indagini preliminari, nell’emettere la sua ordinanza, parla di condotte seriali ai danni di minorenni non inseriti in contesti delinquenziali, i quali pacificamente trascorrono le proprio giornate. “L’allarme sociale destato dagli episodi appare elevato”. I due ventenni vengono arrestati perché sussiste la possibilità che reiterino i reati. Senza contare che Kim Mororunkwere era stato arrestato nel 2024 per furto aggravato.