RAPINE A MANO ARMATA IN BAR E DISTRIBUTORI: SCARCERATO IL 33ENNE DI APRILIA

Riesame

Rapine a bar e distributori tra Aprilia, Anzio e Nettuno: revocata la misura cautelare per uno dei uomini accusati

Il 33enne di Aprilia, Fabio Di Legge, assistito dall’avvocato Marta Censi, è stato scarcerato dal Tribunale del Riesame di Roma in ordine alle rapine contestate e a lui e al presunto complice, Antony Mohamed, avvenute nel 2024. Il responso del Riesame è arrivato in queste ore: il Tribunale ha disposto la revoca della misura cautelare in carcere per l’apriliano.

Lo scorso novembre, entrambi gli accusati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sia il 33enne Fabio Di Legge, che il coetaneo Antony Mohamed, difeso dall’avvocato Fabrizio D’Amico, hanno scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mara Mattioli. La difesa di Di Legge aveva però ricorso al tribunale del Riesame per chiedere l’annullamento o sostituzione della misura cautelare.

La Polizia di Stato di Latina, lo scorso 11 novembre, ha arrestato tutti e due poiché gravemente indiziati per rapine aggravate e ricettazione, commesse fra maggio e giugno di quest’anno, in danno a diversi esercizi commerciali.

L’attività investigativa, condotta dal personale del Distaccamento Polizia Stradale di Aprilia, diretta dal comandante Fabio Del Monaco, con il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica, Valerio De Luca, aveva permesso di far luce su cinque rapine accadute nel territorio di Aprilia, Anzio e Nettuno.

In particolare i due amici, italiani entrambi, con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, Antony Mohamed e Fabio Di Legge, entrambi del ’91, residenti ad Aprilia, sono gravemente indiziati di aver commesso rapine in danno del Bar dell’area di servizio Fiamma 2000 (due colpi in pochi giorni nello stesso locale) e il Distributore carburanti IP entrambi siti sulla SS. 148 Pontina, in località Campoverde di Aprilia, del Bar dell’area di servizio Smaf sito sulla via Nettunense, ad Anzio, e della pizzeria Sampei di Nettuno.

I FATTI – Simile la dinamica, secondo gli inquirenti: i rapinatori agivano con violenza e determinazione, mentre uno dei due attendeva in auto o sullo scooter (veicoli sempre provento di furto), il suo complice travisato entrava negli esercizi commerciali dove, dopo aver minacciato, per lo più con l’uso di una pistola, altre volte con fucile o un coltello, si impossessava dei soldi contenuti nei registratori di cassa o dei “gratta e vinci” per poi darsi alla fuga.

Le indagini svolte hanno permesso di ricostruire quanto accaduto a seguito delle denunce delle vittime, circostanziando ed approfondendo tutti gli elementi raccolti con numerosi riscontri oggettivi, tra cui immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza privati e comunali, che hanno permesso la puntuale ricostruzione dei percorsi dei veicoli utilizzati dai due soggetti per i colpi.

La profonda conoscenza del territorio e soprattutto dei soggetti che potevano aver agito in tale contesto, ha consentito in brevissimo tempo di identificare i presunti autori, segnalandoli alla locale Procura della Repubblica che ha richiesto al Tribunale i provvedimenti cautelari restrittivi.

Le armi utilizzate per gli assalti non sono state trovate, mentre sono stati rinvenuti vestiti riconosciuti nelle immagini delle telecamere, un portapacchi montato su uno degli scooter usati per le rapine e un’auto rubata.

Entrambi i 33enni erano già ristretti a misura cautelare nel momento in cui sono stati raggiunta da questo nuovo arrestato in ragione delle rapine. Fabio Di Legge si trovava ai domiciliari, mentre Antony Mohamed era in carcere per una rapina. Il trentenne, nella tarda serata dello scorso 8 giugno, ad Aprilia, si è era reso responsabile di una rapina in concorso con altro soggetto ancora ignoto, prima nei confronti di un cittadino indiano di 40 anni, fattorino per consegne a domicilio, il quale, alla guida del suo scooter, nel corso di una consegna, è stato avvicinato e aggredito con un bastone. Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, Mohamed gli ha sottratto il cellulare e lo scooter con il quale ha guadagnato la fuga. Per questo episodio, il 33enne aveva ammesso gli addebiti a suo carico.

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