Rapinato a Santi Cosma e Damiano al momento di entrare in banca per depositare una somma di 50mila euro
Arriva a un altro punto di svolta l’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Formia che ha individuato altri tre complici della rapina all’imprenditore di Mondragone che, a dicembre scorso, fu aggredito da una banda al momento di versare i soldi alla Cassa Rurale dell’Agro Pontino a Santi Cosma e Damiano.
I militari dell’Arma, infatti, hanno eseguito tre ordinanze nei confronti di altrettanti indagati, tutti campani: due di loro hanno subito l’obbligo di dimora nel Comune di residenza, il terzo l’obbligo di firma alla caserma dei Carabinieri. I tre campani sono ritenuti dagli inquirenti come complici degli altre tre fermati a dicembre scorso. Uno di loro avrebbe rubato l’auto servita a scappare dopo la rapina, gli altri due avrebbe partecipato alle fasi della medesima rapina.
A dicembre scorso, infatti, Giuseppe Bianchino, l’imprenditore 62enne di Mondragone attivo nel mondo del lattiero-caseario., stava andando alla Cassa rurale e artigiana dell’agro pontino, in località Grunuovo, quando fu rapinato di circa 50mila euro da alcuni uomini con il volto travisato. I soldi costituivano l’incasso della sua attività.
La rapina, che sembrava studiata nei minimi dettagli, ha colpito suo malgrado l’imprenditore, titolare anche di supermercati tra la provincia di Latina e quella di Caserta, che ha provato a ribellarsi ma, dopo una breve colluttazione, ha desistito. I malviventi riuscirono a fuggire via e a salire sull’auto rubata.
Le indagini dei Carabinieri di Formia, guidati dal Maggiore Michele Pascale, sono partite immediatamente e non era escluso sin da subito che potessero portare a risultati immediati.
I miliari della Compagnia di Formia, infatti, hanno eseguito lo scorso 14 dicembre, il fermo di tre uomini: si tratta di un 48enne di Mondragone Pierpaolo Serafino e due soggetti di Santi Cosma e Damiano: un 46enne Mario Vozzolo e un 24enne, Erasmo Parente, per rapina in concorso ai danni del noto imprenditore di Mondragone. Vozzolo, già gravato da altri precedenti, era stato tratto in arresto e trasferito al carcere di Santa Maria Capua Vetere a marzo 2021, quando fu fermato dai Carabinieri con circa mezzo etto di cocaina lungo la statale Domitiana.
A seguito di attività investigativa condotta dai militari della Compagnia CC di Formia, nelle sue varie articolazioni – si leggeva in una nota diffusa dall’Arma -, mediante escussione di testimoni, acquisizione/visualizzazione delle telecamere e riscontri acquisiti sul campo, sono stati acquisiti elementi di responsabilità a carico dei suddetti che lo scorso 12 dicembre hanno rapinato l’imprenditore mentre era in procinto di accedere presso l’istituto bancario di Santi Cosma e Damiano per effettuare un versamento della ingente somma di denaro.
Nella circostanza – concludeva la nota – sono stati sottoposti a sequestro, per i successivi opportuni approfondimenti di natura tecnica, le due autovetture utilizzate per commettere la rapina e per dileguarsi nonché i telefoni cellulari e alcuni indumenti appartenenti ai rapinatori. Proseguono specifiche attività investigative anche per l’identificazione di ulteriori colpevoli.
L’auto con cui sono fuggiti i rapinatori era una Peugeot 3008 rubata due giorni prima a Napoli. L’ulteriore auto con cui i tre sono scappati, dopo aver abbandonato la prima autovettura, è risultata essere sempre una Peugeot 3008.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli, aveva poi ascoltato i tre uomini nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, assistiti dagli avvocati Anna Marciano, Maria e Antonio Miraglia. I tre uomini avevano risposto alle domande sul Gip che alla fine, su richiesta del Pm Emanuele De Franco, aveva confermato per Vozzolo e Serafino il carcere, mentre per Parente ha disposto la misura più lieve dell’obbligo di firma.
Successivamente, il Gip Casinelli ha accolto le richieste degli avvocati per misure meno afflittive e così tutti e tre gli indagati, ad oggi, devono rispettare solo l’obbligo di dimora. La stessa misura che ha coinvolto due dei tre nuovi indagati. E non è finita, perché i Carabinieri formiani sono sulle tracce di due ulteriori complici che hanno contribuito alla rapina dell’imprenditore.