RAPINA AL SUPERMERCATO DI BORGO SANTA MARIA: ASSOLTA ANZOVINO

Rapina nel supermercato di Borgo Santa Maria: arriva a conclusione il processo nei confronti di Veronica Anzovino

Davanti al collegio del Tribunale di Latina composto dai giudici Coculo-Nadile-Trapuzzano si è concluso il processo nei confronti di Veronica Anzovino, la 36enne di Latina condannata, peraltro, nel caso delle estorsioni in carcere per cui è finita ai domiciliari dopo gli arresti di suo zio e di sua madre Renato e Roberta Barbieri (quest’ultima assolta).

A dicembre 2021, la giovane, interrogata dal Giudice per le indagini preliminari, aveva negato ogni addebito riguardo alla rapina contestatale. Una posizione ribadita anche quest’oggi, 21 novembre, interrogata dal Pm Martina Taglione.

Alla donna era imputato di aver concorso alla rapina commessa il 23 settembre 2020, a Borgo Santa Maria, insieme al compagno dell’epoca, Michele Di Bonito, 50enne, già condannato in abbreviato per i medesimi fatti, a maggio 2020, alla pena di quattro anni, dieci mesi e 20 giorni di reclusione per i reati rapina e detenzione di arma da taglio.

Nella circostanza, così come ricostruito dalla Squadra Mobile di Latina, Di Bonito, con il volto travisato e brandendo un taglierino, si era fatto consegnare dalla cassiera del supermercato la somma di 300 euro per poi allontanarsi a bordo di un’autovettura che sarebbe stata condotta da Anzovino.

Le primissime indagini avevano consentito di indirizzare i sospetti nei confronti dei due soggetti già noti agli esperti della Squadra Mobile giacché gravati da numerosi pregiudizi penali.

Solo che Anzovino, oggi esaminata dal Pm Martina Taglione, ha negato di aver mai guidato l’auto e soprattutto, come evidenziato dall’avvocato difensore Moreno Gullì, né la titolare del market in Strada Astura, peraltro amica della madre di Di Bonito, né il figlio della titolare medesima hanno mai riconosciuto nelle foto mostrate loro la figura di Veronica Anzovino. Una circostanza decisiva che ha fatto sì che anche il Pm Taglione chiedesse l’assoluzione della donna perché nel processo non si è mai formata la prova della sua colpevolezza.

Al termine della camera di consiglio, il Tribunale ha assolto Anzovino.

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