Rapina a mano armata nella gioielleria “Ottaviani” nel centro di Formia: a distanza di 14 anni dai fatti, è arrivata la condanna
Era stato arrestato come uno degli autori della rapina avvenuta il 6 maggio del 2011 ai danni della gioielleria Ottaviani, nella centralissima via Vitruvio a Formia. Marco Visconi, 39enne, originario di Mugnano in provincia di Napoli, è stato giudicato oggi, 22 aprile, a 14 anni di distanza dai fatti.
Difeso dall’avvocato Enrico Mastantuono, Visconti ha subito la condanna per rapina a 6 anni di reclusione, ottenendo la prescrizione per le altre due accuse: sequestro di persona e possesso di armi. Una condanna meno pesante di quanto aveva richiesto il pubblico ministero Martina Taglione: 8 anni di reclusione. A stabilire la condanna dell’uomo è stato il secondo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Elena Nadile.
L’uomo era stato arrestato qualche mese dopo la rapina, a febbraio 2021, quando fu fermato dagli agenti del commissariato di polizia di Formia. Gli agenti, dopo perquisizioni presso la sua abitazione, avevano rinvenuto del materiale sottratto illecitamente presso la gioielleria gestita da Giorgio Ottaviani a Formia. Dalla denuncia si era passati all’arresto come disposto dal procuratore Cristina Pigozzo.
Tre le persone ritenute responsabili della rapina, compreso Visconti. I rapinatori, secondo la prescrizione, avevano agito poco dopo le ore 16 entrando nell’esercizio commerciale mentre all’interno c’erano solo i due proprietari. Senza chiedere niente, impugnando una pistola alla mano, i rapinatori avevano privato dei loro telefoni cellulari i proprietari, per poi rinchiuderlo all’interno di uno stanzino dove era ubicata la cassaforte.
Sotto la minaccia della pistola, i tre banditi si fecero aprire la cassaforte per un bottino quantificato in circa 200mila euro.
La difesa, nel corso della discussione odierna, ha sostenuto che l’imputato non era stata riconosciuta neanche dalla persona offesa. Ad ogni modo, dopo le motivazioni della sentenza, è scontato il ricorso in Corte d’Appello.