RAGAZZA NON VEDENTE COSTRETTA A LASCIARE LA CASA IN AFFITTO A CAUSA DEL CANE GUIDA

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Costretta a lasciare il suo appartamento a Bologna a causa del suo cane: la storia di una ragazza pontina non vedente

Dopo l’estate Camilla affetta da cecità dovrà lasciare l’appartamento in affitto a Bologna perché il proprietario non accetta cani. È quanto raccontato dalla stessa protagonista sul giornale emiliano “Il Resto del Carlino”.

Si tratta della 31enne non vedente Camilla Di Pace che ha lasciato Cisterna di Latina per studiare all’Università di Bologna. Qui, la 31enne ha trovato un appartamento nel centro storico: 550 euro, bollette comprese. Il problema è sopraggiunto quando la giovane ha annunciato ai proprietari dell’immobile che tra qualche mese le sarà assegnato un cane guida, una Labrador. 

In quel momento i proprietari di casi hanno espresso la loro contrarietà al cane e di conseguenza il mancato rinnovo dell’affitto. Al che Camilla si è messa alla ricerca di un nuovo appuntamento rivolgendosi alle agenzie ma, al momento, come ha raccontato, è praticamente impossibile trovare chi affitta un’abitazione a chi possiede un cane.

“Per una stanza singola di meno di 10 metri quadrati mi hanno chiesto 750 euro e non erano nemmeno certi che l’affare sarebbe andato in porto per la questione del cane”, si è sfogata la giovane pontina.

“Un cane non è mica un giocattolo, mi serve per vivere, faccio ad aprile l’esame con la Scuola Triveneta dei cani guida. Mi sono sentita discriminata e anche un po’ tradita da Bologna, una città che mi ha adottata e coccolata, la città di Dalla, di Guccini, di Radio Alice”.

“L’ultimo martedì, una singola di 9 metri quadrati a 750 euro, delle robe assurde. E non erano sicuri proprio perché avevo un cane – ha raccontato -. Un’altra signora mi ha detto: affitto a tutti, a bianchi, gialli e rossi, ma il cane no. Forse mi trasferirò a Padova, dove vorrei provare un percorso da assistente sociale, per lavorare con le Ong. Vedremo. Per ora, ripeto, da Bologna mi sono sentita tradita”.

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