Maltrattamenti e violenza sessuale contro moglie e figlia: nonostante la richiesta di pena piuttosto rilevante, arriva l’assoluzione
Era accusato di maltrattamenti e violenza sessuale, T.M. (queste le sue iniziali), 50enne di Cisterna, difeso dall’avvocato Amleto Coronella, davanti al collegio del Tribunale di Latina Soana-Velardi-Coculo.
Secondo l’accusa, rappresentata in aula dal Pm Antonio Sgarrella, l’uomo avrebbe messo in pratica per diverso tempo comportamenti violenti nei confronti della moglie, senza che neanche la figlia dei due fosse risparmiata. In uno degli episodi, descritti nel corso della requisitoria dal Pm, la figlia sarebbe stata percossa all’altezza del collo dal padre.
E non sarebbero mancati – come spesso accade negli inferni famigliari che finiscono nelle aule di Tribunale – anche approcci sessuali non graditi dalla moglie da parte del marito. Nonostante la resistenza della moglie, l’uomo avrebbe comunque abusato di lei e la donna, nel momento in cui la figlia le aveva chiesto conto della possibile violenza subita, aveva negato in un primo momento per la tranquillità della famiglia. Salvo, poi, ammettere tutto alla stessa figlia a cui raccontò la circostanza dell’abuso sessuale.
Il padre, peraltro, imputato per fatti risalenti al 2015, non avrebbe apprezzato la scelta della figlia di convivere con un uomo di origine africana, manifestandole con una certa veemenza la propria convinzione.
Al termine delle discussioni, il Pm ha chiesto la condanna per l’uomo alla pena di 5 anni e 8 mesi, mentre l’avvocato difensore ha chiesto l’assoluzione per la violenza sessuale non sussistendo il fatto e la prescrizione per i maltrattamenti.
Il collegio del Tribunale, dopo un quarto d’ora di camera di consiglio, ha assolto l’uomo per insufficienza di prove.
