QUALITÀ DELLA VITA: LA PROVINCIA DI LATINA TRASCURA I BAMBINI

BAMBINI-AL-PARCO

La nuova classifica del Sole 24 Ore basata sulla qualità della vita, presentata al Festival dell’Economia di Trento: Latina bocciata per la qualità offerta ai bambini

Nella classifica sulle città italiane con la miglior qualità della vita per i bambini incidono indici diversi: dalla percentuale di edifici scolastici con mensa alla presenza di pediatri, asili nido e aree verdi attrezzate, oltreché al tasso di fecondità della provincia e le possibilità di fare sport per i minori sul territorio. Primo gradino del podio per Aosta, che spicca per l’accessibilità delle sue scuole.

Confermati 31 indicatori su 36 tra quelli selezionati lo scorso anno – si legge su Il Sole24 ore – per documentare servizi e condizioni di vita. Come new entry debuttano la percentuale di edifici scolastici con mensa tra i 12 parametri che compongono la classifica dei bambini; le imprese che fanno ecommerce tra quelli per i giovani; la presenza di medici specialisti, la dipendenza rispetto alla popolazione in età attiva e i farmaci anti-depressivi tra quelli per gli anziani. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti.

Il risultato finale, soprattutto le variazioni nei piazzamenti rispetto all’anno precedente, sono soprattutto dovute ai cambiamenti registrati dagli indicatori nell’ultimo anno.

Tre gli indici generazionali: quello per i bambini, per i giovani e gli anziani.

La provincia pontina arriva al 34esimo posto su 107 per la qualità della vita dei giovani guadagnando 23 posizioni rispetto al 2021; al 45esimo posto per quella degli anziani, scalando 42 posizioni; 84esima posizione per quella dei bambini perdendo cinque posizioni.

Per la peggiore delle classifiche, quella dei bambini, la provincia di Latina sconta soprattutto, secondo i parametri della ricerca, la mancanza di pediatri ogni mille bambini (89esimo posto), di scuole accessibili (83esimo posto) e la penurie degli edifici scolastici attrezzati con la mensa (98esima).

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