PROVINCIA DEMOCRATICA: “INTITOLARE A NINO CORONA IL PALAZZO DELLA CULTURA”

Grande successo di partecipazione ed interesse per il convegno organizzato dall’associazione Provincia Democratica martedì 20 maggio 2025 a Latina presso il Circolo Cittadino in Piazza del Popolo dal titolo “LATINA CITTA’ EUROPEA” Gli anni straordinari di Nino Corona Sindaco di Latina (1972-1980 e 1983-1985).

L’iniziativa non è stato solo un omaggio al grande Sindaco, ma una riflessione su ciò che ha rappresentato per Latina la sua azione politica ed amministrativa e sull’attualità della sua visione della Città. L’Associazione curerà la pubblicazione degli atti del convegno. 

Da sottolineare la proposta di Maurizio Mansutti di intitolare a Nino Corona il Palazzo della Cultura che è stato ideato, progettato e realizzato durante la sua amministrazione comunale. Peraltro il Palazzo della Cultura, come scelta urbanistica e progettuale, è stata posta nell’intervento dell’architetto Pietro Cefaly come esempio dell’attenzione al recupero con una funzione pubblica culturale per un edificio di fondazione, l’ex Caserma G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio). Conserva la facciata originale, pur avendo la funzione e la distribuzione degli spazi interni con i teatri, la pinacoteca, la sala conferenze, ecc..

Tema che riguarderebbe altri immobili come per esempio l’ex Banca d’Italia e l’ex Garage Ruspi, di cui l’Amministrazione Comunale attuale si è precipitosamente “liberata” passandoli all’Università, senza sapere cosa farne nonostante le proposte avanzate, anche dal PD, di rendere centro espositivo multifunzionale il primo e pinacoteca il secondo, da inserire nei circuiti nazionale ed europeo per ospitare grandi mostre (pensiamo che la mostra sul futurismo a Roma in due mesi ha avuto 160.000 visitatori).

L’intervento introduttivo di Marco Cepollaro ha sottolineato la straordinarietà dell’esperienza politica ed amministrativa di Nino Corona Sindaco, assumendola come eredità politica ed amministrativa, la più alta espressa dalla nostra Città. Quando abbiamo organizzato come PD il convegno a dicembre scorso con l’Università La Sapienza, La Camera di Commercio e CNA “ORIZZONTE EUROPA: Ricerca e sviluppo per l’innovazione a Latina”, ha sottolineato Cepollaro, abbiamo voluto riprendere il percorso di crescita legato allo spirito di innovazione che aveva caratterizzato la stagione politica di Nino Corona e del gruppo dirigente che lo affiancava di cui ricordiamo due figure di grande valore come l’assessore all’urbanistica Raffaele Muzio e il dirigente dell’urbanistica del Comune di Latina l’ing. Massimo Panini. La cultura, la qualità ambientale e i poli di ricerca e sviluppo rappresentano in Europa i motori per far crescere il reddito, per rendere attrattivo per gli investimenti il territorio e per creare lavoro e promuovere benessere e salute dei cittadini come è avvenuto nelle città medie europee.

La competitività europea da rilanciare sulla nuova frontiera tecnologica e il nuovo ruolo di leadership globale che l’Europa è chiamata a svolgere dal cambiamento degli scenari internazionali, ripropongono l’Europa come modello di riferimento di una rinnovata visione di Latina Città Europea, prepotentemente attuale. Mansutti e Di Resta nei loro interventi hanno tratteggiato la figura di Nino Corona e sottolineando la necessità di inquadrare la sua figura innanzitutto come leader politico e carismatico, legato alle esperienze di Dossetti e di Fanfani, il cui DNA politico è culturale è iscritto e riconoscibile in Corona. Questi elementi vanno tenuti presenti per capire la formazione di Nino Corona, in cui la fede cattolica era fortemente ispiratrice del suo impegno politico e in questo era intimamente legato a Dossetti e all’ideale della “Nuova Cristianità”, l’ideale che aveva formato le nuove classi dirigenti cattoliche con l’umanesimo integrale di Jacques Maritain e il personalismo comunitario di Emmanuel Mounier, per costruire una nuova società europea democratica e cristiana.

L’altro riferimento era proprio Amintore Fanfani con cui aveva un legame forte, fonte di ispirazione in particolare per le tematiche sociali come il diritto alla casa. Nino Corona aveva una personalità magnetica e allo stesso tempo un carattere duro, spigoloso, di ferro anche se poi era capace di slanci di grande umanità, soprattutto in difesa dei più deboli, degli ultimi, con una sensibilità politica e sociale per i ceti popolari, sempre al centro della sua azione politica tesa alla emancipazione dalla condizione di fragilità economica e sociale. Il suo progetto politico ed amministrativo conosciuto come Latina Città Europea e declinato anche come Latina Democratica aveva due direttrici fondamentali come la cultura e i diritti per i più deboli a partire dalla casa e dalla scuola.

Non fu mai un progetto illuminista calato dall’alto ma una costruzione di una politica dal basso con i cittadini e attraverso l’organizzazione capillare della Democrazia Cristiana, che sotto la direzione di Corona divenne forza autenticamente popolare con nuove figure protagoniste emerse dai ceti popolari come Antonio Simeone e Antonio Carnevale, superando un blocco di moderatismo che condizionava e frenava la DC. La costruzione di tutte o quasi le scuole di Latina, in crescita vertiginosa e priva di edifici scolastici tutti allocati in affitto in palazzine residenziali, il Palazzo della Cultura con i Teatri, il Premio Nazionale del Libro Tascabile, gli scavi di Satricum, la Latina di 3.000 anni fa, l’incarico della nuova Biblioteca all’archistar inglese James Stirling erano le punte di una apertura di Latina all’Europa e al mondo, l’idea di proiettare la città nel futuro. 

L’Arch. Alessandra Caputi, già dirigente del Comune di Latina all’edilizia privata e residenziale pubblica, si è soffermata sulla particolare sensibilità di Corona per il problema casa, per come venne affrontato con scelte di qualità per l’edilizia popolare che ancora oggi si mostrano attuali come i quartieri popolari intorno alla Chiesa di Santa Rita e in zona direzionale destinando indici volumetrici importanti a questo tema sociale della casa, come rilevato da Mansutti e dalla stessa Caputi. Infine, l’arch. Simone Capra ha trattato la figura di James Stirling e il Progetto della Biblioteca Comunale di Latina che fu pubblicato su tutte le riviste specializzate d’Europa. Il tutto reso ancora più interessante da tante slide illustrate sul metodo Stirling e sulla elaborazione del progetto della Biblioteca.  

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