Centri diurni a Formia, il sindaco Gianluca Taddeo ha revocato Rosita Nervino dalla carica di Assessore ai Servizi Sociali
“Tutti sanno – dichiarava in una nota, la consigliera comunale d’opposizione, Paola Villa (Un’Altra Città) – che da 15 giorni il centro Herasmus è chiuso, lo sa l’assessore Nervino che si è molto arrabbiata per questa ennesima schifezza, lo sa il presidente della commissione servizi sociali, Giuseppe Antigiovanni, che era rammaricato, lo sa il dirigente e tutti i funzionari…solo il sindaco fa finta di non sapere e dice bugie…troppo impegnato a farsi i giretti in macchina per fare i video alle lucine natalizie così da imbonire i formiani e tutta la città”.
Al contempo, mentre infuriava la protesta dei cittadini per la chiusura dei centri diurni, l’assessora Nervino ha aver partecipato al sit-in organizzato dalle cooperative Herasmus e L’Aquilone.
Tutta l’opposizione, in merito all chiusura dei centri diurni, ha rimarcato la propria distanza. “Se non è possibile – dichiarava il consigliere comunale d’opposizione Luca Magliozzi (Partito Democratico) – finanziare le uniche strutture che offrono il servizio di assistenza diurna alla disabilità tramite una procedura ad evidenza pubblica, allora molto probabilmente sarebbero illegittimi molti degli atti dell’Amministrazione, dai contributi alla Pro Loco al finanziamento delle diverse iniziative per il Natale. È ovvio che c’è dell’altro.
Nel frattempo, l’emergenza è un’altra: 15 persone con disabilità grave e le loro famiglie sono senza assistenza. Va risolto il problema. La prima proposta della maggioranza? Riaprire il bando per i contributi alle singole famiglie, lo stesso che ha contribuito a creare questa situazione. Un’idea insostenibile e inadeguata”.
Nel mezzo, le dichiarazioni del Sindaco Taddeo che hanno generato un vespaio: “Innanzitutto è bene chiarire che si parla di due centri diurni privati, gestiti da soggetti giuridici che da parte del Comune di Formia non hanno mai avuto alcun affidamento per la gestione del servizio di assistenza ai disabili. Quindi, alcuna pretesa hanno titolo a vantare. Per troppi anni questi centri hanno usufruito di rilevanti contributi comunali, nonostante le disposizioni di legge impongano ben altre modalità per il finanziamento e per l’erogazione di un servizio, in quanto l’assegnazione di contributi, oltre che modalità elusiva delle procedure sulle gare pubbliche, non garantisce neppure la migliore qualità del servizio”.
Ieri, 8 dicembre, il primo cittadino formiano ha fatto di più, revocando Rosita Nerivano dalla carica di Assessore ai Servizi Sociali. Le motivazioni della cacciata sono scritte nel decreto sindacale firmate da Taddeo. Sul tema della disabilità, definito da Taddeo come al centro dell’azione di governo della sua amministrazione, Rosita Nervino “ha inteso rimarcare ulteriormente la propria distanza dall’indirizzo della maggioranza di governo di questo Comune, decidendo liberamente di non presentare sotto l’aspetto politico la relativa proposta di delibera e di non partecipare alla seduta di giunta del 03.05.2024 nella quale fu approvata la deliberazione n. 77 concernente il sostegno alla disabilità, proposta su indirizzo politico del Sindaco”.
Peraltro, continua il decreto, “in molte altre occasioni l’Assessore Nervino ha evidenziato una posizione di contrarietà e di non condivisione della suddetta scelta che assume un significato rilevante nel complessivo quadro programmatico dell’Amministrazione”.
Tuttavia, il punto di caduta è stato rappresentato dal fatto che Nervino ha partecipato, come Assessore, alle proteste dei cittadini. Lo scrive a chiare lettere il Sindaco Taddeo: “Preso atto della presenza dell’Assessore con delega servizi sociali alla manifestazione organizzata da alcuni soggetti economici privati per esprimere pubblicamente dissenso contro la scelta politica dell’amministrazione. Atteso che la presenza dell’Assessore alla manifestazione avrebbe dovuto essere accompagnata da dichiarazioni di condivisione e di sostegno delle ragioni dell’amministrazione comunale, mentre la sua passiva presenza ha assunto il chiaro significato politico di contrapposizione e non condivisione del percorso amministrativo in atto per il governo della Città di Formia”.
Taddeo ritiene “non giustificabile, sotto l’aspetto politico, neanche la posizione assunta dall’Assessore Nervino nella seduta di commissione dei servizi sociali il giorno 5 dicembre sullo stesso argomento, persistendo in un comportamento di non condivisione e di contrapposizione rispetto all’indirizzo del Sindaco e dell’Amministrazione”. Inoltre, “più volte l’assessore ha mostrato di dissentire dalla linea politica programmatica di questa amministrazione, rimarcando il proprio distacco anche con ingiustificate assenze dalle sedute di giunta”; “tale ulteriore comportamento dell’Assessore Nervino, oltre ad aver leso irrimediabilmente l’imprescindibile rapporto di fiducia che politicamente deve legare il Sindaco e gli Assessori, possa rivelarsi anche pregiudizievole per il mantenimento degli equilibri politici in seno alla maggioranza e per un sereno svolgimento dei lavori della Giunta”.
Insomma secondo il primo cittadino si è arrivati alla “definitiva compromissione del rapporto fiduciario, presupposto necessario per una proficua azione della Giunta”. E “in questi anni di vita amministrativa, l’Assessore nella sua azione politica non ha proposto interventi significativi e di rilievo nell’ottica della implementazione della rete di servizi sociali, tale da intercettare e da ffrontare in concreto le varie fasce”.
Ecco perché Nevino è stata fatta fuori nel giorno festivo dell’Immacolata: a pagare la sua scelta di partecipare alla protesta con i cittadini per la chiusura dei centri diurni.