PROSTITUTE AL NIGHT DI MONTE SAN BIAGIO: INIZIA IL PROCESSO

Il night sequestrato dai Carabinieri a Monte San Biagio
Il night sequestrato dai Carabinieri a Monte San Biagio

Sfruttamento della prostituzione nel night di Monte San Biagio: è iniziato il processo a carico dei tre imputati

È iniziato davanti al II collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Francesca Coculo, il processo che contesta ai tre imputati lo sfruttamento della prostituzione. A processo, difesi agli avvocati Basile e Leone, c’è il classe 1947, Michele Antonelli, proprietario e gestore del locale night, il privée “Il Sentiero” a Monte San Biagio, dove sarebbero avvenute le prestazioni sessuali. Insieme al 77enne, anche Luigi Vocella e Daniela Ripasci, collaboratori di Antonelli. Tutti e tre sono originari di Monte San Biagio.

Nel 2021, lo stesso Antonelli aveva subito una condanna con sentenza irrevocabile a 3 anni sempre per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Oggi, 28 maggio, si è aperto il dibattimento per cui il pubblico ministero Valerio De Luca ha chiesto l’esame dei testimoni e degli imputati, così come le difese. Il processo, rinviato al prossimo 2 luglio, comincerà di fatto con la testimonianza di una donna che ha frequentato il locale.

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A marzo scorso, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Morselli, aveva rinviato a giudizio Antonelli più gli altri due co-imputati. Al momento Antonelli rimane ai domiciliari, mentre la donna è destinataria della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Dopo l’ordinanza della magistratura, due su tre degli indagati, tra cui Antonelli, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere rispetto alle circostanze contestate nel night di Monte San Biagio dove si sarebbero consumati, secondo gli inquirenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina e condotte dai militari dell’Aliquota Operativa del N.O.R., sono state avviate nel novembre 2022, a seguito della denuncia di uno dei clienti del locale che, dopo van incontri con una delle donne a disposizione, era incappato in uno stato di circonvenzione, sborsando nel tempo, circa 15mila euro.

Le investigazioni, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti e video-riprese, anche all’interno della struttura, hanno documentato, fino al marzo del 2023, la quotidiana attività di prostituzione da parte di sette donne, tutte straniere (America Latina o Est Europa), domiciliate nella Capitale e reclutate, di volta in volta, dal gestore del locale, oppure dagli altri due indagati, che fungevano da “intemediari”, con il compito di agevolare lo spostamento delle donne, da Roma al night.

Le prestazioni, secondo l’accusa, venivano pagate ai due sodali per ogni singolo viaggio, direttamente dal gestore del locale. Le somme sborsate dai clienti finivano nelle mani del gestore del locale che, a fine serata, pagava una quota alle donne, a seconda delle consumazioni che riuscivano a fare, anche 400 euro a testa.

In ragione del pericolo di reiterazione dei reati, la Procura ha richiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il sequestro preventivo del locale, eseguito dai militari nel corso delle operazioni.

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