PRONTO SOCCORSO DEL “FIORINI”: DEGRADO, SPORCIZIA E MANCANZA DI PERSONALE SANITARIO

Pronto Soccorso all’ospedale “Fiorini” di Terracina: la situazione, già oggetto di diverse segnalazioni, è arrivata a un punto limite

Degrado, mancanza di personale, sporcizia. Il Pronto Soccorso dell’ospedale “Fiorini” di Terracina è arrivato a una situazione limite e non già da oggi. Chi ci lavora è stremato e chi ha la necessità di recarvisi tocca con mano il degrado sanitario a cui si assiste da tempo.

Senza contare che il primario del Pronto Soccorso è assente da quasi un anno, esattamente da marzo 2024 per via di un “infortunio”. Cronica l’assenza di personale di operatori socio-sanitari, oltreché a criticità sul versante dei servizi igienici – intollerabile in un nosocomio pubblico – e persino la contaminazione di alcuni locali con liquami fognari.

A settembre scorso, l’esponente locale di “Azione”, Arcangelo Palmacci, aveva messo in guardia sul degrado al Pronto soccorso terracinense: “Quest’anno il sovraffollamento ha superato quello già rilevante dell’anno scorso. I motivi sono due: la carenza di personale e l’insufficienza dell’offerta di degenza ospedaliera, con la conseguente difficoltà ad assicurare il ricovero ai pazienti nei reparti di destinazione e, quindi, con una permanenza al pronto soccorso per tempi scandalosamente indefiniti”.

“La carenza di medici, infermieri e operatori sanitari al pronto soccorso – proseguiva Palmacci – è sotto gli occhi di tutti coloro che sono costretti ad avventurarsi nei meandri dell’ospedale di Terracina. Infatti, medici e infermieri sono sottoposti a turni di lavoro stressanti; in alcune occasioni, si è verificato che un solo medico dovesse fronteggiare 140 utenti, con un numero di infermieri ben al di sotto dello standard minimo e senza alcun operatore sanitario. Di conseguenza, i tempi di attesa per la visita al pronto soccorso si allungano, così come quelli per la diagnosi”.

“Se si vuole evitare questo ingestibile sovraffollamento al pronto soccorso e dare una risposta credibile all’utenza – concludeva Palmacci – è necessario, innanzitutto, ripristinare i posti letto di degenza così come previsti nell’atto aziendale della ASL, unitamente al rispetto del numero di medici e infermieri al pronto soccorso, come previsto nella dotazione organica. Vista la ‘sordità’ della ASL, il Sindaco ha e deve avere un ruolo prioritario, in quanto responsabile della salute della Città e del territorio, sollecitando l’Azienda Sanitaria al rispetto dei livelli essenziali di assistenza al pronto soccorso e dei diritti alla salute della propria Comunità”.

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