PROGETTO DI DISCARICA A SANT’APOLLONIA, IL PRIVATO TROVA ARSENICO E BERILLIO NEI TERRENI

Sant'Apollonia, Aprilia
Un'immagine del terreno di Sant'Apollonia, Aprilia

Progetto di discarica sul sito apriliano in località Sant’Apollonia: la società privata presenta i risultati dei carotaggi sul terreno

Sarebbero conseguenza delle caratteristiche fisiche del terreno di Sant’Apollonia la presenza di arsenico e berillio trovate dopo i carotaggi effettuati nello studio commissionato dalla Frales, la società proponente il progetto di discarica ad Aprilia. Lo studio è stato effettuato in contraddittorio con Arpa Lazio, l’agenzia regionale per l’ambiente regionale che dovrà presentare le sue risultanze.

“Dai risultati delle analisi di laboratorio effettuate su campioni prelevati e analizzati è stato accertato – spiega la relazione della Frales – un superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione per il berillio e per l’arsenico. È opinione dello scrivente che il superamento in questione sia testimonianza di uno stato di alterazione qualitativa delle terre e di natura non antropica, da collegare alla presenza di determinate rocce madri e condizioni locali, quindi attribuibili a “valori di fondo” delle terre stesse. Tale tesi è suffragata dall’assenza di attività produttive”. Quindi, per la Frales, nessun inquinamento provocato dall’uomo, ma un mero esistente dovuto alle fattezze delle rocce, sebbene sia arsenico e berillio siano elementi tossici.

A marzo scorso, è stata la Direzione Urbanistica della Regione Lazio a dare il via libera, con tanto di prescrizioni, al progetto di discarica nel sito apriliano di Sant’Apollonia. Il lasciapassare è arrivato nell’ambito della conferenza dei servizi asincrona che si sta svolgendo dopo l’indizione da parte della Regione Lazio e che deve valutare le procedure di valutazione d’impatto ambientale e il provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur). Atti dirimenti alla realizzazione della discarica.

Secondo la direzione urbanistica regionale non ci sarebbero “vincoli paesaggistici”, ecco perché “non si rilevano motivi ostativi”.

Ad ogni modo, la stessa direzione assoggetta il lasciapassare ad alcune prescrizioni, in particolare ai pareri geologico-vegetazionali, sanitari e per quanto concerne la gestione dei rifiuti. Inoltre, sarà da osservare, in caso di realizzazione, la fascia di rispetto di 150 metri dai corsi d’acqua pubblica e 20 metri dalle aree boscate.

L’istanza è stata presentata alla Regione Lazio nel 2022 dal titolare della società Frales srl, Alessandro Spuntoni. La suddetta società, riconducibile comunque al patron di Rida Ambiente (la società che gestisce l’impianto Tmb in Via Valcamonica), Fabio Altissimi, ha avviato le procedure per richiedere l’istanza di valutazione di impatto ambientale.

L’obiettivo del progetto è ambizioso: realizzare un deposito di rifiuti, ossia una discarica, atta a garantire l’autosufficienza dell’Ato di Latina, al momento, come noto, sprovvista di discarica, nonostante giureconsulti tra sindaci, appelli dalla Regione Lazio e grandi propositi da parte della Provincia di Latina.

A ottobre 2022, peraltro, Sant’Apollonia, ossia la località dove la Frales srl intende realizzare la discarica per l’intera provincia di Latina, è stata individuata tra i 4 scelti dal Ministero della Transizione Ecologica. Nello specifico, l’ex discarica di Santa Apollonia ad Aprilia dovrebbe ricevere 14 milioni di euro di fondi Pnrr.

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